Nelle 48 ore che siamo stati a Napoli, nel mondo è successo di tutto: manifestazioni, polemiche, stragi, cataclismi ed io ero senza connessione. Come racchiusa nella magia del Vesuvio, il mio telefono ha smesso di funzionare: sono stata costretta a vivere, a interpretare i gesti e gli sguardi delle persone in uno dei teatri umani più fervidi.
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