Sofia e Paola sulla strada del mandarino

“The Tangerine Road richiama l’antica rotta medievale della Via della Seta, attraverso cui nell’antichità si scambiavano thè, sete, spezie, tappeti e soprattutto cultura, conoscenza, usi e costumi di popoli così diversi e lontani. Esprime proprio l’idea del viaggio, del racconto: rappresenta la nostra avventura dall’Europa in Cina, avide di conoscenza.”

tangerine stoffeCi sono tanti amici, coetanei che hanno lasciato l’Italia negli ultimi anni. Di molti ho perso le tracce (la parola torna sempre), di altri riesco a mantenerle e a scoprire le loro nuove affascinanti vite in luoghi lontani. Tra di loro c’è Sofia Zanchini. Sapevo avesse lasciato Londra per Hong Kong, quasi come me, Roma per Pesaro, ma ho intuito che si fosse ambientata in maniera diversa in Oriente, trovando una sua nuova strada. Con Paola Bianchi, altra italiana in movimento, ha ideato e porta avanti un piccolo marchio di moda “tangerine road”, che fa incontrare culture e tradizioni diverse nei colori e nei disegni sulle stoffe. Dai mercatini nascosti a piccoli eventi di presentazione per lanciare un nuovo concetto di slow fashion che vuole limitare l’inquinamento prodotto anche dall’industria della moda. Sofia e Paola raccontano un’avventura che è una bella amicizia e un esempio di elegante determinazione. La loro storia inizia separata, poi sulla strada del mandarino si unisce.

La traccia: stoffe, colori e ritmi italo orientali

Sofia…

tangerine sofia 2

“Sono laureata in lettere e filosofia a Roma dove sono nata e cresciuta con la mia famiglia. Ho lavorato per diversi anni alla comunicazione e all’organizzazione di Eventi e iniziative Culturali. Non sapevo quanto questa esperienza appassionante mi sarebbe tornata utile nei miei progetti futuri.”

“Non avrei nemmeno pensato di girare così tanto il mondo. Dopo esserci trasferiti a Londra circa dieci anni fa, per il lavoro di mio marito, divisa tra piccoli impieghi e l’impegno dei miei due bambini, con l’arrivo del nostro terzo figlio, a fine ottobre 2015, abbiamo iniziato la nostra avventura ad Hong Kong. Non ho avuto paura, mi affascinava un nuovo mondo. Sono rimasta infatti colpita subito dal mix di radici cinesi e influenze coloniali. Dietro l’immagine commerciale dei tanti grattacieli di vetro e acciaio ho scoperto una città complessa e affascinante. Il 70% del territorio è costituito da monti e da parchi naturali, dal porto di Tsim Sha Tsui guardando l’isola, lo skyline è unico al mondo, grattacieli vertiginosi che si inerpicano nella fitta giungla, non a caso la città viene anche chiamata  “Giungla Verticale”.

Paola tangerine paola

“Dopo gli studi in Economia e Commercio a Firenze, ho seguito la mia passione per la Moda e la cultura della Moda, occupandomi di Marketing e Comunicazione per Emilio Pucci a Firenze e Vivienne Westwood a Londra. Mi ha sempre affascinato il rapporto privilegiato tra Moda ed Etnografia che ho approfondito nell’ambito del dottorato di ricerca in Economia.”

“Con la nascita dei miei figli ho scelto di dedicarmi a loro e interrompere l’esperienza in azienda portando avanti una collaborazione con una impresa femminile sociale “Guri I Zi” che mi ha fatto scoprire la possibilità di un cambiamento sociale attraverso la moda come motore di emancipazione femminile e crescita sociale sostenibile. Sono ancora legata al progetto” Guri I Zi”: ne condivido i valori e ne ammiro la forza e la determinazione. Una volta arrivata a Hong Kong, nel gennaio del 2016, mi hanno colpito le tracce forti della cultura locale. Un insieme di segni e simboli che rimandavano a tradizioni, costumi, fiabe e leggende sedimentate nel corso dei secoli ma ancora forti e vivi tra i grattacieli di Central come sulle spiagge di Repulse Bay. Così la giada, il colore rosso, il mandarino cinese o conguatto – simbolo di prosperità e benessere, il Ginkgo, pianta che simboleggia salute e longevità, tutto assume un significato e un auspicio: rimanda a contenuti e esperienze che appartengono a questo popolo così speciale.

Con mio marito e i nostri due bambini ci siamo dedicati a conoscere e riconoscere questi segni nascosti tra le strade e i quartieri di Wan Chai e Mong Kok e nei volti della moltitudine di persone che li vivono  per farne parte e sentirci a poco a poco a casa.”

Paola e Sofia…

“Ci siamo conosciute a casa di un’amica comune a Londra, ma non abbiamo avuto molto tempo per frequentarci. Poi abbiamo preso strade separate. Paola è tornata a Milano per dare alla luce il suo primo figlio. Sofia è rimasta ancora a Londra. Per entrambi è stata un’opportunità di lavoro dei rispettivi compagni a portarci ad Hong Kong. Avevamo tutte e due i bambini piccoli, il pensiero comune è stato “adesso o mai più.” E il destino ci ha fatto incontrare di nuovo, ancora un’amica ha fatto da tramite. Questa volta, però, non ci siamo perse di vista, anzi si sono legati anche i nostri figli. Insieme abbiamo deciso che era arrivato il momento di rimetterci in pista, anzi sulla strada di comune passioni e suggestioni.“

“I primi mesi, esplorando la città, abbiamo scoperto insieme il vecchio quartiere operaio di Sham Shui Po che ospita mercatini delle pulci, banchetti di pesce essiccato dall’odore pungente, negozi di sete, lini e cotoni pregiati e anche piccole botteghe anni’30 che vendono bottoni e perline di ogni tipo. Ci siamo innamorate di questa zona autentica della città e da queste tracce è partita la ricerca stilistica di “The Tangerine Road”.”

Un ginkgo sulla via della seta

tangerine foglia di gingko“The Tangerine Road, la strada del Mandarino richiama l’antica rotta medievale della Via della Seta, attraverso cui nell’antichità si scambiavano thè, sete, spezie, tappeti e soprattutto cultura, conoscenza, usi e costumi di popoli così diversi e lontani. Esprime proprio l’idea del viaggio, del racconto, rappresenta la nostra avventura  dall’Europa in Cina, avide di conoscenza.”

“Al nome abbiamo legato l’elegante foglia del Ginkgo con la sua forma a ventaglio e con la sua storia profonda e poetica. E’ un albero antichissimo, le sue origini risalgono a 250 milioni di anni fa, per questo motivo è considerato un fossile vivente. La pianta è originaria della Cina, ma si è poi diffusa in Corea, Giappone, Europa e Stati Uniti. Il Ginkgo è il simbolo della città di Tokyo, viene chiamato “albero della pace” da quando un suo esemplare è sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima nel 1945. E’ coltivato da sempre nei giardini dei templi e dei luoghi di culto: viene venerato come albero sacro poiché si riteneva che proteggesse dai cattivi spiriti.”

“La ricerca stilistica e lo sviluppo della collezione è partita proprio dai tessuti e dai codici stilistici della tradizione cinese.

Il nostro primo abito, lo “Shangai dress” interpreta il tradizionale broccato di seta cinese con un taglio fresco, contemporaneo e una scelta di palette raffinata. E’ un omaggio alla Cina e alla ricchezza della sua tradizione tessile millenaria.”

tangerine vestito

La ricerca in Oriente

“La nostra ricerca si è poi ampliata durante i nostri viaggi alla scoperta dell’ Oriente. Durante un viaggio in Giappone siamo state colpite dall’eleganza Zen dei suoi giardini orientali e siamo state ispirate da questa estetica essenziale e armonica nella ricerca di tessuti come la “Butterfly print” con cui abbiamo realizzato morbidi abiti in seta e gonne.”

“In Thailandia abbiamo scoperto lo shantung di seta più pregiato con cui abbiamo realizzato la “Bangkok shirt” che si avvolge intorno al corpo assecondandone le forme e richiama il Chut Thai, l’abito tradizionale indossato dalle donne e dagli uomini thailandesi.

I bellissimi pavoni che passeggiavano indisturbati nella Governor’s House di Yangon in Birmania sono stati l’inspirazione della nostra “Peackok print” con cui abbiamo realizzato un abito chemisier che ricorda propria la coda di un pavone che si mostra con vanità nella sua bellezza.”

Sarta cinese, design italiano

“Se la ricerca dei tessuti si lega alle nostre esperienze di viaggio, la produzione dei capi si affida alla tradizione sartoriale cinese. I capi vengono realizzati dalle mani esperte della nostra sarta, possono essere ordinati su taglia e personalizzati nei dettagli. Questo li rende creazioni speciali, quasi pezzi unici curati nelle finiture e nella scelta degli accessori.

Lavorare con una sartoria cinese ha sicuramente presentato una sfida per superare la barriera linguistica e la differenza culturale, ma piano piano abbiamo imparato entrambi a conoscerci, a lavorare in maniera produttiva e flessibile.

Questa scelta produttiva limita al momento una strategia di crescita sostenuta nei volumi, ma al contempo ne determina il nostro posizionamento come marchio di nicchia, sartoriale e di ricerca.”

“Il design dei capi è fortemente connotato dal nostro essere italiane: linee semplici, dal taglio impeccabile: una eleganza “slow” che gioca con la vivacità dei colori, abbinamenti inaspettati nel rispetto del gusto italiano per il bello.

Questo stile che permea le nostre creazioni accende di entusiasmo le nostre clienti asiatiche che riconoscono nel gusto italiano un ideale di bellezza e compostezza.

Allo stesso modo le nostre collezioni evocano una natura esotica, paesi lontani e questo elemento ha un forte appeal sulle nostre clienti europee.”

La slow fashion per una moda sostenibile

tangerine evento“Per vendere i nostri abiti mettiamo in piedi veri e propri eventi temporanei (Pop-Up Shops) che a volte durano un giorno a volte una settimana. E’ un sistema agile e flessibile, funziona bene per una start up come la nostra e in una città come Hong Kong dove gli affitti sono tra i più alti al mondo. Ci ha dato l’opportunità di conoscere una rete di “mamme imprenditrici” molto solidale e dinamica.  Organizziamo insieme – ognuna col suo marchio – il cosiddetto “Temporary Event”, cercando di differenziare ogni volta la scelta dei prodotti e scegliendo spazi in affitto in zone diverse della città.”

“Seguiamo i criteri dello “slow-fashion” nel senso che cerchiamo di avere un approccio consapevole e saggio alla moda. Lento è meglio, questa è la sintesi della filosofia slow fashion e in effetti se ci si pensa la moda è una delle industrie più inquinanti al mondo. La moda usa e getta a basso costo è tra i fattori che hanno causato negli oceani la formazione di vere e proprie isole di rifiuti, non è più possibile ignorare questo fatto. Con lo slow fashion i protagonisti consapevoli del mondo della moda hanno l’opportunità di muoversi in direzione della sostenibilità.”

Nel nostro piccolo, con The Tangerine Road puntiamo a creare delle piccole collezioni senza tempo, dando peso e valore ai dettagli e non alla quantità. creando capi realizzati con tessuti di qualità ed ecosostenibili.”

“Al momento siamo solo in due coinvolte nel progetto ma speriamo di avere presto la possibilità di allargare il nostro gruppo di lavoro. Abbiamo fatto delle piccole vendite a Milano, Roma e Firenze e stiamo progettando di farne altre a Singapore e a Londra.

Sui nostri social media postiamo di tanto in tanto foto di amiche e clienti perchè col tempo si rafforzano le amicizie e ci diverte ricevere foto di donne che indossano abiti “tangerine”.

In realtà abbiamo appena realizzato un servizio fotografico con una modella euro-asiatica, Sophie (mamma di Hong Kong e papa’ francese). L’abbiamo scelta perche’ e’ semplice ed elegante, di una bellezza senza tempo, ma soprattutto perche’ la sua personalità sintetizza con grazia la cultura orientale e quella occidentale.”

La traccia volante: la nostra foglia di ginkgo perché è antica con radici forti: si è saputa diffondere con la grazia e l’eleganza della poesia.

 

 

 

 

 

 

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