Sarebbe stato bello dedicare una traccia di speranza e gioia alla Festa per la riapertura della Pecora elettrica, la libreria bistrot di Centocelle a Roma, pronta a diffondere nuovamente cultura e idee dopo mesi di lavori condivisi con il quartiere, seguiti all’esplosione che l’aveva distrutta lo scorso aprile. Invece questa mattina arriva la notizia di un ennesimo attacco, il giorno prima dell’inaugurazione.
La scrive e diffonde Marco Proietti Mancini, scrittore, abitante sensibile dei suoi luoghi. Lo ringrazio, anche se in questa situazione così triste e angosciante, di aver consentito di condividere il suo post.
“Doveva riaprire domani. Prima che lo leggiate sui quotidiani e in rete, ve lo dico io. Stanotte alle tre gli stessi assassini che avevano provato a ucciderla lo scorso 25 aprile, hanno colpito ancora. Ancora una bomba, ancora le fiamme. Di nuovo tutto bruciato, distrutto. Hanno aspettato che si riempisse di nuovo di libri, arredi e attrezzature, di tutto quello che serviva per riaprire. Per fare il massimo del danno. Per ammazzare perfino ogni residuo di speranza, mandando a puttane sei mesi di lavoro e fatica per rimetterla in piedi.
Come li chiamereste voi, questi infami bastardi, se non assassini?”
Anche noi pensiamo che siano assassini di speranze e di futuro. Siamo vicini ai ragazzi della Pecora Elettrica e a tutta la gente perbene che vive nel quartiere.
Chi attacca la cultura attacca il futuro di tutti.
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