Raccontare per un po’ non riesco, mi scuso con le tracce in sospeso e con le tante che volevo scrivere. Tornerò, posso dirlo, grazie a Gian, Viola, Luca, mamma, gli amici veri, i messaggi illuminanti, l’En, l’ansiodep, il fevarin e tanto magnesio.
Ho trovato le parole mentre eravamo spaventati a casa: ho provato a raccontare la fatica di chi non poteva fermarsi; chi riusciva ad avere più difficoltà di altri ad affrontarle; con sincera gioia ho descritto anche la ripresa. Ora perdo i termini, inverto la punteggiatura: il medico dice che un tempo l’avrebbero descritto, con termine scientificamente poco attendibile, “esaurimento”.
Capita e si cura, ma bisogna ricordare a sé stessi e agli altri che trattasi di una malattia per cui ci vogliono medicine (chi le vuole naturali, chi meno), il dottore, tempo e il rispetto degli altri.
Non è facile da spiegare a quelli che credono basti non pensare e “darsi una smossa che in fondo non sei mica grave”. Non è una recriminazione: non c’è obbligo di comprensione.
E’ sottile, sembra passi con un sorriso, poi quando si trasforma inspiegabilmente in pianto, resti immobile, ti vergogni e vorresti solo dormire.
C’è chi corre, ma non mi basterebbero cento piste e poi ho il fiatone.
Chiedere aiuto è l’inizio della cura: io l’ho fatto, non sto ancora meglio, ma sto. E’ come avere una carta con un cinque in mano, con cui non si vince, ma non si sballa. Le persone che amo sono accanto a me, poi forse un giorno chiederanno conto delle improvvise articolate, a volte esilaranti cattiverie pronunciate con naturalezza o di quel bisogno troppo manifesto di abbracci e rassicurazioni.
Intanto tengo la loro forza, e mi concentro sulle mie energie per due obiettivi: stare accanto ad una delle persone più importanti della mia vita che deve affrontare una salita più irta del solito e ai miei piccoletti.
Raccontare per un po’ non riesco, mi scuso con le tracce in sospeso e con le tante che volevo scrivere. Tornerò, posso dirlo, grazie a Gian, Viola, Luca, mamma, gli amici veri, i messaggi illuminanti, l’En, l’ansiodep, il fevarin e tanto magnesio.
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