“Da oggi sono disponibili in libreria i messaggi gentili: piccole tag di cartoncino che diffondono semi di bellezza e cultura. Ci piacerebbe venissero messi nelle corsie dei supermercati, nascosti tra i prodotti, oppure attaccati alla maniglia della porta del vicino di casa. Regalare un sorriso che diventi contagioso per far esplodere un’epidemia di gentilezza.”
Potrebbe sembrare una commedia francese, è una storia vera, ma si confida nel lieto fine. Per le strade di Fiumicino, nella notte di lunedì, l’anonima mano di un guerriero gentile ha coperto svastiche, croci celtiche, scritte di odio con fogli bianchi, istoriati con le parole di amore e di pace dei poeti. Gli abitanti del comune alle porte della capitale sono andati a scuola, a lavoro, a passeggiare, leggendo sui muri i versi di Shakespeare, Sandro Penna e Giuseppe Ungaretti. Un ristoro per l’anima, abituata alla distrazione o alla tristezza di richiami alla violenza e di inutile imbrattare. La meraviglia è durata poco, nella stessa giornata di martedì, la volgarità e la violenza ha provato a riprendere il sopravvento: pennarelli neri hanno vergato simboli di odio per coprire la bellezza di quartine e sonetti. Al brutto non ci si arrende e alla cattiveria si risponde con la semplice bontà di biglietti da condividere. Sopra impresse, ancora, resistenti all’usura del tempo e dell’ignavia, brani di romanzi, aforismi, stralci di poesie, unite dal tema della gentilezza. Le distribuiranno da oggi in poi le libraie di Matrioska, unica libreria della città, specializzata nella cura della fantasia dei bambini. Elisabetta Furlanetto mi racconta questa forma speciale di risposta che non contempla rabbia. L’augurio è che da via del Serbatoio 29 si possa rifornire di speranza per poter girare nelle strade a testa alta alla ricerca del bello.
La traccia: la diffusione di biglietti gentili
“Abbiamo un distributore di poesie fuori dal negozio, già da molto tempo. Abbiamo anche posizionato uno spazio di book crossing. L’idea di condividere messaggi positivi è alla base della decisione di aprire una libreria per bambini.”
“Prima di martedì mattina ci sentivamo una nicchia. L’iniziativa di chi ha coperto con semplici, innocui, fogli con versi e disegni belli, tutte le scritte violente e brutte nelle strade, ha smosso la comunità. Il fatto che qualcuno abbia deciso di imbrattare nuovamente con simboli di odio, ha scosso ancora di più la volontà di non cedere al messaggio sottinteso “inutile che ci coprite, vinciamo noi!”. In tanti si sono dispiaciuti.
Tutti i giorni, camminando, vediamo che sui muri, sui cartelli segnaletici, sui lampioni campeggiano segni di rabbia, si era avvertita una timida speranza con l’iniziativa di lunedì notte, di poterli contrastare.”
I messaggi gentili
“Per questo con la mia socia, ci siamo guardate, martedì sera, e abbiamo deciso: dobbiamo rispondere. A modo nostro, senza commettere nessuna affissione illegale o vendette trasversali.
Spiazzare il nemico con la gentilezza.
Da oggi sono disponibili in libreria i messaggi gentili: piccole tag di cartoncino che diffondono semi di bellezza e cultura. Da Rodari a Gandhi, passando anche per Nietzsche. Li metteremo in un contenitore. Chi vuole ha la possibilità di prendere una tag vuota e scrivere una frase personale che abbia come oggetto la gentilezza e in seguito diffonderla. Si possono conservare, usare come segnalibro, regalare, abbandonare in un luogo per far emozionare chi lo trova.
Ci piacerebbe venissero messi nelle corsie dei supermercati, nascosti tra i prodotti, oppure attaccati alla maniglia della porta del vicino di casa. Regalare un sorriso che diventi contagioso per far esplodere un’epidemia di gentilezza.”
Una sfida culturale
“Noi diffondiamo il piacere della lettura: siamo un contenitore di bellezza, manifestata attraverso gli albi illustrati e con i gesti con cui accogliamo chiunque entri nel nostro negozio. All’inizio, quando abbiamo aperto, nel dicembre del 2016, non erano in molti, ma ora siamo una realtà riconosciuta: l’unica libreria del territorio.
E’ stata una bella sfida nella quale ci siamo trovate io e la mia socia che è soprattutto un’amica. Io mi ero trasferita da Treviso, dove mi occupavo della vendita di macchine da caffè ed ero diventata mamma da poco. Lei, di origini calabresi, era più esperta di editoria. Grazie ai nostri mariti ci siamo incontrate e confrontate. Constatando il beneficio dei libri sui nostri figli, abbiamo deciso di buttarci. Anche il nostro nome “Matrioska” lo abbiamo scelto un po’ per caso, cercando un richiamo originale che rappresentasse le diverse sfaccettature di noi donne: madri e figlie. Poi è diventato il nostro slogan: una favola dentro l’altra.”
“L’attività non è molto remunerativa, ma noi ci siamo inventate diversi progetti collegati anche di supporto alle mamme che ci hanno trasformato in un ritrovo culturale. Abbiamo una bella responsabilità: c’è chi viene ad ordinare da noi anche libri per adulti, tanto che avevamo pensato di estendere la nostra offerta, ma per il momento ci sembra troppo rischioso.
Manteniamo fede al nostro obiettivo: formare le nuove menti con la lettura motivandole a costruire un futuro migliore.
La strada è quella giusta. Lo capiamo perché sono iniziate le collaborazioni con gli asili nido e le scuole.
L’idea dei messaggi della gentilezza l’abbiamo avuta anche ripensando ad un laboratorio tenuto con i bambini, nel quale, alla fine, i piccoli inventavano e lasciavano le loro frasi.”
“Ripartiamo da qui e poi speriamo che l’iniziativa si diffonda. Siamo uniti con i commercianti della zona, abbiamo già fatto delle iniziative insieme, magari potremmo convincere a mettere dei distributori anche in altri negozi. Lo scopo comune è rendere più bello e civile ciò che ci circonda.
“Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza” E’ stata la nostra chiamata alle armi!”
La Traccia volante: Fiumicino a testa alta.
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