“Bisogna trovare una chiave per la narrazione che tenti di superare i luoghi comuni e il pregiudizio, illustrando le potenzialità dei quartieri. Ottavo colle non edulcora la realtà, ma mostra come nelle periferie si possa rintracciare la storia sociale e culturale di Roma. “
Quanto sappiamo dei luoghi nei quali viviamo? Quante volte ci prendiamo la libertà di passeggiare nelle vie che percorriamo ogni giorno, per scoprirne dettagli mai osservati? Molti non si pongono nemmeno la domanda, alcuni lo fanno, altri non lo ritengono necessario, c’è chi vorrebbe, ma non sa bene da dove partire. Per tutti c’è chi ha inventato un servizio, a Roma, nella città nella quale è più facile perdersi sia nella bellezza, sia nei luoghi comuni, sia nel traffico, organizzando passeggiate per far conoscere la storia e la realtà di piazze, palazzi, scorci che non rientrano nei classici tour turistici della capitale. Lo scopo di Irene Ranaldi, sociologa urbana, fondatrice di Ottavo Colle è proprio stimolare abitanti, residenti e anche qualche straniero di passaggio ad osservare, chiedere e innamorarsi delle strade nelle quali si vive o si cammina. Il suo lavoro, basato su quanto è stato ideato e portato avanti dall’antropologa Jane Jacobs a New York, consente, attraverso l’utilizzo delle ricerche sociali che ha condotto su particolari zone della capitale e l’uso consapevole dell’opera di artisti, registi e scrittori, di restituire un racconto reale oltre i pregiudizi anche e soprattutto delle periferie romane. La sua è una traccia d’amore per Roma, per la cultura e per una professione.
La traccia: L’ Ottavo colle per conoscere, passeggiando
“Sono una sociologa urbana di formazione, ho lavorato in archivi storici e partecipato a molte ricerche sulla città. Come giornalista, scrivo in diverse testate e ne ho diretto una che si occupava di impresa sociale e disabilità. Il percorso dell’associazione Ottavo Colle parte proprio da tutto quanto ho fatto e continuo a fare, in particolare dagli studi di sociologia che ho portato avanti tra l’Italia e gli Stati Uniti. Mi sono occupata di gentrification, ossia dei mutamenti fisici e della composizione sociale delle aree urbane marginali, con paralleli, tra quanto è avvenuto e avviene a Roma e a New York. Ho seguito il lavoro condotto da Jane Jacobs, antropologa e attivista statunitense che ha influito profondamente sui modelli di sviluppo delle città nordamericane. E’ a lei soprattutto che si deve l’utilizzo della passeggiata come atto rivoluzionario per riappropriarsi della memoria, del presente e del futuro dei quartieri.”
Turismo locale
“Per applicare questa stessa modalità di conoscenza e di azione nel territorio, sei anni fa ho fondato Ottavo Colle. Il nome evoca il colle che non c’è: per me Monte dei Cocci a Testaccio, considerata una periferia storica. Da qui, dove vivo, dal luogo del cuore, ha preso vita la mia volontà di occuparmi di un turismo locale, diverso dalle forme tradizionalmente note, che si rivolga prevalentemente ai romani. Mi sono resa conto di quanto, una parte di essi, conosca poco la propria città. Mi fa sorridere quando mi chiedono quale linea di metropolitana arrivi al Trullo dove la metro non c’è. Uno dei miei obiettivi è proprio stimolare la conoscenza di Roma da parte di chi la vive. Capita che partecipino agli incontri anche stranieri incuriositi, ma principalmente sono residenti che abitano poco il quartiere e vogliono saperne di più. E’ un modo per restituire un’immagine storica, reale, priva di stereotipi. Abbiamo progetti legati anche a Scampia, dove andiamo per far superare lo stigma per il quale in alcuni territori sia pericoloso, solo varcarne l’ingresso. Vogliamo, anzi, evitare l’effetto zoo. Quando ci troviamo in quartieri raccontati dalla cronaca quotidiana come territori a rischio, chiediamo di non fotografare chi si affaccia alla finestre: i residenti non sono certo attrazioni. Chi vive nelle zone in cui andiamo a girare non ha mai avuto problemi nei nostri confronti, spesso si unisce al giro.”
“Nei percorsi che organizzo ho messo passaggi legati alla mia formazione e alla professione. Posso attingere a progetti sociali che ho condotto in alcune zone come il Corviale. Se si va a scoprire l’archeologia industriale tra Ostiense e Testaccio, mi baso sulle ricerche che ho svolto e pubblicato nel 2012. E’ come se traducessi i miei studi nelle passeggiate fisiche che non sono visite guidate, ma letture insieme del territorio, spesso affiancate dalla citazione di film, romanzi e racconti che hanno narrato le vie e i luoghi nella prospettiva degli autori. Non manca l’accompagnamento di attori e musicisti che evocano la storia dei posti nei quali ci troviamo. Sono incontri di riflessione per ricordare la memoria e analizzare il presente.”
Periferie oltre i pregiudizi
“L’interesse e l’amore per le periferie, che poi rappresentano la quasi totalità di Roma, visto che in centro abitano ormai solo centomila persone, li ho impressi nel libro, pubblicato nel 2018 con Iacobelli editore “Passeggiando nella periferia romana”. Sono stata e ancora vado a presentarlo nelle biblioteche, scuole e librerie di diverse città. Con i tour di Ottavo Colle svolgo dal vivo il contenuto del testo. Ho raccontato e porto alla scoperta delle 12 borgate ufficiali romane da San Basilio al Trullo, da Primavalle al Quarticciolo. In ognuna ci sono sentieri affascinanti da seguire. Non voglio edulcorare la realtà. Riconosco che ci siano territori nei quali, nonostante gli interventi di street art su alcune facciate dei palazzi, si percepisce l’insicurezza nella quale vivono la maggior parte delle persone perbene che abitano in strade nelle quali manca prima di tutto la manutenzione e poi non ci sono servizi. Bisogna trovare una chiave per la narrazione che tenti di superare i luoghi comuni e il pregiudizio, mostrando le potenzialità dei quartieri. Centocelle, di cui si è molto parlato ultimamente, purtroppo per eventi negativi come l’incendio che ha devastato la Pecora Elettrica, rappresenta una zona vivace culturalmente, nella quale si sperimenta anche attraverso l’apertura di spazi e negozi che diffondono messaggi etici e di condivisione. Un percorso che si scontra con gli intenti della criminalità organizzata: presente in vari modi e con differenti figure in città, mira ad occupare anche con attività commerciali che si rifanno magari a grandi marchi, un business che spero venga fermato. Meglio un ristorantino bio, gestito da ragazzi che conoscono i loro prodotti rispetto all’ennesimo fast food. C’è chi vuole mettere le mani sulla movida di Roma, bisogna resistere e Centocelle, come altri quartieri distanti dal centro, stanno provando a farlo, utilizzando tutte le forze possibili.”
“Il mio lavoro, però, non è denunciare il degrado, ma raccontare cosa hanno rappresentato queste zone nella storia della città, quale sia stata la loro evoluzione, per stimolare ad approfondire. Non si tratta di una missione, ma della mia professione. A volte è difficile far capire che lavorare nella cultura non sia un passatempo. Per questo distinguo la mia partecipazione personale alle manifestazioni di protesta per ottenere più diritti in alcuni luoghi della capitale da quanto faccio con Ottavo Colle. Tendo ad attestare l’associazione come un tour operator non solo nella periferia, ma in tutti quei luoghi nei quali ci sono elementi di interesse che connotano la storia, soprattutto recente, della città e difficilmente vengono illustrati.”
Pasolini Roma
“Roma ha ancora tanto da raccontare: molti autori, registi, poeti hanno dedicato e continuano a dedicare la propria opera per decantarla nei dettagli che a loro sono sembrati e paiono significativi. Con Tony Allotta, attore con il quale spesso abbiamo organizzato delle passeggiate attraverso le suggestioni pasoliniane, abbiamo creato uno spin off di Ottavo Colle “Pasolini Roma”. Ripercorriamo i luoghi dei film, dei romanzi, dei saggi dell’autore che più di tutti ha esplorato l’anima della città, ispirandoci per attingere alla sua modalità di analisi di chi li vivesse e come. Leggiamo delle pagine, recitiamo dei versi e illustriamo fisicamente dove sono state girate delle scene. Pasolini genera ancora, penso lo farà sempre, grande interesse , perchè dalle sue opere emerge l’amore, mai banale, per ciò che andava a narrare. Lo stesso che io provo, ogni giorno, a infondere nel mio lavoro.”
La traccia volante: la passeggiata è un atto rivoluzionario che ti fa innamorare dei luoghi nei quali vivi.
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