Per ripartire non dimentichiamo il viaggio

“Lunedì 18 maggio riapriremo l’agenzia, ma per fare cosa? Non abbiamo certezze nè per vendere biglietti, né per prenotare vacanze. Vorrei solo riprendere il mio lavoro: offrire di nuovo le emozioni uniche che sono racchiuse nella costruzione di un viaggio.”

rosaria viaggi fermi dueIl viaggio è sogno, scoperta, conoscenza: comprende ogni categoria libera della nostra anima. Solo pensare al movimento per raggiungere una meta nuova o una cara, nella quale respirare bellezza, solleva dalle preoccupazioni e allontana i pensieri negativi. Metafora della vita per poeti e terapeuti, ha connotato anche questo periodo nel quale, per molti ciò che fa sentire in trappola, è proprio l’impossibilità di spostarsi. Non viene ritenuto un valido motivo nell’autocertificazione: viaggiare per amore del viaggio, del proprio paese e del mondo.  Stare fermi nell’incertezza deve far pensare che a quello che manca è legato anche il destino di coloro che hanno sempre permesso di vivere appieno ogni esperienza di evasione dalla quotidianità, per poche ore o per mesi interi: i tanti lavoratori del turismo. E’ una filiera lunga: va da chi per primo inizia a dare forma al sogno, gli agenti di viaggio, arriva al gestore dell’albergo fino alla guida che porterà alle scoperte del luogo scelto. Un intero settore, a cui si affidano le ansie per trasformarle in aspettative, è ora a serio rischio di resistenza, con un’attenzione troppo limitata da parte delle istituzioni. Tanti e diversi sono i problemi da affrontare, ma un paese che ha nel turismo uno dei fondamentali traini dello sviluppo, non può dimenticarsene. Lasciati soli a gestire l’emergenza di voli bloccati, prenotazioni congelate, alberghi chiusi, spostamenti anche minimi azzerati, sentono di esserlo anche nella fase della ripartenza. Chiedono solo di poter ricominciare ad organizzare quello che sarà il simbolo della reale ripresa della normalità. Tra di loro, c’è Rosaria Guarracino, venti anni di esperienza come agente di viaggio, una passione che le ha impedito di accettare professioni più sicure. Da Napoli, città del cuore dell’Italia, una delle mete più visitate al mondo, racconta la sua traccia e lancia un appello affinchè si capisca il valore di un lavoro collettivo in grado di riportare la luce negli occhi delle persone e nell’economia del paese.

La traccia: viaggi e turismo nell’Italia della ripresa

rosaria due“Ho iniziato a fare l’agente di viaggio appena laureata: è ciò che amo fare. Ho aperto e chiuso la mia agenzia, lavorato in altre, collaborato con diversi tour operator. Non ho mai sentito la fatica perché, iniziare a costruire insieme quello che per molti è il sogno di una vita, mi è sembrato sempre l’obiettivo più appagante per cui passare ore e giornate. Purtroppo due anni fa, un titolare mi ha preso in parola e sottoposto a condizioni inaccettabili. Ho lasciato, ma per poco. Ho provato a lavorare nell’azienda di un altro settore, poi si è ammalata mia mamma e il rifiuto ad un contratto realmente part time mi ha riportato alla mia passione. In realtà non si era mai sopita. Amici e colleghi hanno continuato a cercarmi, ma è stato l’annuncio di una delle agenzie storiche della città a farmi capitolare. Ho fatto il colloquio senza dire niente a nessuno. Era giovedì e il mio nuovo titolare mi ha detto che potevo cominciare dal giorno dopo. Ho fatto decantare l’emozione: lunedì 3 febbraio sono tornata operativa. Non mi aspettavo certo che i tantissimi progetti messi in campo in poche settimane, si dovessero fermare così bruscamente.”

rosaria viaggi fermi“Da quando si è diffusa la pandemia non mi sono comunque mai fermata. Da casa, tablet e telefono, ho aiutato clienti a tornare, gestito rimborsi di voli, valutato insieme come recuperare, posticipare e organizzare vacanze già prenotate. Lunedì 18 maggio, essendo equiparati alla categoria delle attività commerciali, potremmo rialzare la serranda dell’agenzia, ma la domanda naturale che ci siamo posti è : per fare cosa? Non abbiamo un prodotto da vendere. Non possiamo prenotare biglietti aerei, di treni e di nave.”

“Per non parlare dei partner più stretti delle nostre attività: alberghi, villaggi, case vacanze. A Napoli sono ancora quasi tutti chiusi, con dipendenti in cassa integrazione o peggio licenziati. Mi ha fatto soffrire ascoltare questa mattina la testimonianza del proprietario del villaggio Costa Verde di Cefalù: copriva il 20% delle presenze della località, con 150.000 pernottamenti l’anno ed in alta stagione occupava 160 persone, tra padri e madri di famiglia. Con la voce commossa ha comunicato che non aprirà per tutto l’anno. Io capisco e condivido la scelta che sono costretti a prendere in tanti. Come potrebbero fare diversamente? Per le regole del distanziamento si dovrebbero dimezzare le camere, abolire il buffet, con un costo aggiuntivo di personale per il servizio in camera. Per chi offre l’animazione, non si possono organizzare spettacoli. Se si ha una spiaggia a disposizione dei clienti, si devono stabilire turni e vigilare strettamente coloro che vi accedono. Una serie di costi in più a fronte di entrate sicuramente inferiori che non possono che andare a ricadere sul prezzo finale del soggiorno e quindi sul cliente che presumibilmente desisterebbe.

“Per la prima volta si mostrano in maniera eclatante i limiti della equiparazione tra aziende turistiche ed industria: non si può più pensare sostenibile il costo del lavoro del dipendente del settore alla stregua di quello di un dipendente di una azienda di produzione.  In questo modo si strozzano le imprese che sono costrette ad aumentare i prezzi al cliente finale, riducendo la competitività rispetto ad altre nazioni che, godono di sistemi di tassazione più leggeri. Ora tutto è amplificato e, nella catena che lega ognuno di noi,  tutti gli anelli sembrano incapaci di reggere. Noi che dovremmo vendere pacchetti a prezzi spropositati, le strutture che per rimanere aperte non possono chiedere meno, l’indotto collegato, fermo. Ho amiche guide turistiche che sono ovviamente a casa da tre mesi e non vedono soluzioni possibili nel breve tempo.”

 Non si tratta solo di limitazione del modo di lavorare, ma di quasi certa disoccupazione.

“Altro errore strategico: equiparare il turismo alla cultura. Il Ministro Franceschini sta predisponendo soluzioni adeguate per la riapertura dei musei, ma non capisce che se non aiuta noi a far arrivare e accogliere i fruitori degli stessi, sta perdendo una parte fondamentale del suo disegno. La IATA l’organizzazione internazionale dei vettori aerei, ha prodotto uno studio in base al quale dimostra che per volare può essere sufficiente la mascherina, data la sanificazione che ogni tre minuti si attua con l’aria condizionata: non c’è bisogno di alternare un posto sì ed uno non. Questa che sembra invece la soluzione che si sta prospettando, aumenterebbe i costi a dismisura per le compagnie aeree che, come sempre, andrebbero a ricadere sul biglietto al cliente con un costo triplicato. Ammesso che si possa riprendere a breve a volare per mete internazionali, chi si potrà permettere questo onere?”

rosaria bonus“Se guardo a quanto è stato previsto ora per il nostro settore, con tutto il rispetto e i miei venti anni di carriera, ho i brividi. Penso ai bonus vacanze.  Per come interpreto la mia professione, qualora una famiglia decidesse di utilizzarli, avendo già messo da parte dei risparmi ulteriori per questo scopo ( la cifra prevista, da sola non può coprire i costi di un intero soggiorno): come potrei prenotare per loro in un villaggio o in un albergo, senza sapere se sarà raggiungibile o agibile al momento in cui potranno usufruirne?  Noi abbiamo anche la responsabilità legale oltre ad un’etica. C’è poi il voucher per il rimborso dei biglietti aerei. Una disposizione sui cui si sono lanciati gli avvocati. Bene: l’agenzia si fa da intermediaria con la compagnia aerea che emette il voucher per poi poterlo utilizzare quando ci saranno le condizioni. Ma se la compagnia stessa dovesse fallire nel frattempo, quando il cliente tornerà per chiedere la prenotazione del suo volo, noi cosa ce ne faremmo e anche loro del voucher?”

rosaria spiagge“Temo manchi una visione complessiva di un settore che crea lavoro per migliaia di persone. Ci sono tutti gli stagionali, l’ho fatto anche io negli anni passati: mettersi a disposizione quando ce ne è più bisogno, con contratti che vanno da marzo a settembre. Sono tutti bloccati, senza prospettiva. Si parla di famiglie. Nel mio caso specifico finora sono stata fortunata: ho trovato un titolare che ha deciso di pagarmi di tasca propria, con gli ultimi risparmi; mio marito è un broker che si occupa anche di voli privati, quelli che appena saranno tolti i divieti dovrebbero ricominciare senza problemi, ma non mi sento così sicura sul futuro. Nelle agenzie di viaggi e tour operator che solo in Campania sono 1200, l’età media dei dipendenti, soprattutto in quelle che operano da tempo, oscilla tra i 40 e i 50 anni: dove e come ci possiamo ricollocare se l’alternativa più probabile è la chiusura?”

rosaria finale 2“Io voglio ricominciare a lavorare, chiedo che si sia messi nelle condizioni giuste per farlo. Serve una iniezione di liquidità a fondo perduto oltre all’azzeramento delle imposte per quest’anno nel quale non avremo incassi. Possiamo riprendere a settembre per programmare la stagione del 2021 con la certezza di arrivarci! Chi governa questo paese, benchè in tutte le difficoltà del periodo che non disconosco, non può dimenticarsi di noi e del valore che ha il viaggio nella vita di ogni persona. Se immagino a quante lune di miele ho organizzato, mettendomi ore e ore a tavolino con i futuri sposi a costruire insieme il loro sogno, che è poi anche quello di chi arriva alla pensione e vuole finalmente scoprire il mondo. In questo momento i sogni ci tengono vivi. Se si facesse un sondaggio: quale è la prima cosa che si vuole fare, cessate le restrizioni? Sicuramente la maggior parte risponderebbe un viaggio. Per il paese tutelare il settore vuol dire non dimenticare che in interi territori si potrebbe vivere solo di questo, grazie alle nostre coste, alle pietre che parlano di storia, agli squarci che rivelano meraviglie uniche. Non accetto ad esempio che si parli di spiagge solo per salvare i sacrosanti diritti dei gestori dei lidi. Ma chi non vuole o può pagare per accedere al mare, come verrà sostenuto? Bisogna proteggere la bellezza per poterne garantire la fruizione a tutti. Si studino regole credibili per non trasformare alcune spiagge in gabbie, lasciando all’incuria le altre. Si stanno creando diverse task force, se ne crei una specifica per noi!”

rosaria napoli“Il 18 forse riapriremo, nel centro di Napoli che forse non potrà più tornare ad essere come era prima. Mi si stringe il cuore a pensare a quanti artigiani di San Gregorio Armeno saranno costretti a chiudere: la storia della città che ha attratto e accolto per secoli milioni di persone. Non ho mai lasciati soli i nostri clienti: siamo specializzati nell’affitto di ville in Grecia, avevamo già alcune prenotazioni, ogni giorno provo a capire anche per loro cosa accadrà. Spero ad agosto di poter garantire a qualcuno di loro, di realizzare quel sogno che continua a dare il senso al mio lavoro.”

rosaria foto di luigi ghirri copertina
viaggio in Italia di luigi ghirri

La traccia volante: “Si va in giro per piccole storie, incerte mete, intimità provvisorie.” Franco Arminio

 

 

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