La grande orchestra non si può fermare

 

 

 

“Ti rendi conto: hanno colpito durante l’evento a cui teniamo di più! Uno dei sindaci più amati nella storia del nostro paese: da 20 anni governava Danzica. E’ stato rieletto anche senza partiti. Tanti sono andati all’ospedale a donare il sangue per lui. Non ci posso credere!” Con Barbàra, la mia amica polacca, ho cercato di capire gli effetti dell’odio, ma anche la voglia di resistenza nel cuore dell’Europa.

wosp sindaco 3

Ogni anno di ritorno dalle vacanze di Natale in Polonia, Barbara, anzi Barbàra, ci portava degli adesivi con il cuore che attaccavamo ovunque in casa. Lo faceva un po’ perché sapeva che Viola amava i cuori, un po’ perché era orgogliosa di spiegarci a cosa fosse legato quel simbolo. Il grande concerto della WOSP, l’orchestra di beneficenza di Natale, che da 27 anni, Jerzy Owsiak, eclettico giornalista, fondatore dell’omonima associazione, organizza nella prima metà di gennaio. Barbàra raccontava i particolari di quello che era l’evento senza il quale non si possono considerare finite, ma nemmeno cominciate le feste in Polonia. Migliaia di donne, uomini, ragazzi che in ogni parte del paese, negli stessi giorni, insieme ad artisti, intellettuali, sindaci, politici, organizzano eventi sportivi, culturali e preparano la serata simbolo, la finale, riuscendo a raccogliere milioni di zloty da devolvere alle strutture ospedaliere. I fondi sono stati utilizzati in maniera chiara, senza che mai le poche, inevitabili, polemiche riuscissero a sollevare scandali. Grazie alle donazioni sono state acquistate attrezzature sanitarie di cui hanno beneficiato in particolare  i reparti di pediatria e le strutture specializzate per evitare che i bambini e i pazienti più gravi dovessero per forza cambiare paese per ricevere le cure e le terapie adatte. A questo Barbàra che ha la figlia laureata in medicina, volontaria come tantissimi ragazzi nella realizzazione del concerto, tiene molto.

“Jerzy è speciale, troppo buono.” Ripeteva a Viola a cui mostrava anche le foto di questo personaggio estroso dallo sguardo dolce. “E’ un uomo libero dalla politica e dalla Chiesa, per questo non ben visto dall’attuale governo.” Ha aggiunto subito dopo le elezioni che hanno visto trionfare, per suo gran terrore, il governo nazionalista e conservatore di Jaroslaw Kaczynski.

Ho riconosciuto i colori e l’entusiasmo di quanto ci raccontava, due sere fa, mentre cercavo di vedere un telegiornale senza sonoro. Dopo ore di servizi sul trionfale arresto del secolo, la notizia dell’aggressione del sindaco di Danzica, Pawel Adamowicz, proprio durante un evento così significativo per il popolo polacco, rischiava di perdere realmente il volume.”  

Essendo collegata al profilo facebook di Wosp, hanno cominciato ad arrivare comunicazioni e ieri il video della conferenza stampa del presidente Owsiak, subito dopo la terribile notizia della morte del sindaco. Nonostante l’affetto per Barbàra non ho imparato il polacco, per cui, con la scusa di farmi tradurre, l’ho chiamata, per capire anche come si sentisse, certa che la lontananza stesse aumentando il suo dolore.

“Ti rendi conto: hanno colpito durante l’evento a cui teniamo di più. Uno dei sindaci più amati nella storia del nostro paese: da 20 anni governava Danzica. E’ stato rieletto l’anno scorso, anche senza partiti. Tanti sono andati all’ospedale a donare il sangue per lui. Non ci posso pensare.”

Le ho chiesto come fosse possibile, non solo che l’assassino, appena uscito dal carcere, fosse riuscito a salire sul palco, ma che, come si vede dalle immagini, continuasse a saltare dopo l’omicidio senza che nessuno lo fermasse.

“Non c’era la polizia. Il concerto non era ben visto dal governo e c’erano solo le guardie del corpo dei parlamentari presenti. Povero sindaco, era bravo, ascoltava e rispondeva a tutti, ma era contro.”

Barbara è cauta anche con me, ma sa che ho capito.

wosp collettiva“E’ un segnale tremendo, troppo anche per Jerzy, infatti nella conferenza stampa ha comunicato che si dimette. Non può accettare questa lingua dell’odio che ha portato all’omicidio di uno dei suoi più cari amici. E se va via lui rischia di finire anche Wosp, di non farsi più il concerto. Gli artisti ma anche politici e soprattutto tanta gente lo segue e collabora alla realizzazione. Lui tiene insieme. E poi i cittadini della Polonia gli sono grati, perché ha consentito a tanti di curarsi qui. Lo capisco: c’è troppa violenza e cattiveria, non pensavo si potesse arrivare fino ad un atto così crudele come uccidere il sindaco.”

Per Barbàra non è stato ucciso solo il primo cittadino di Danzica, ma una parte intera del suo paese, appassionata, rivolta al bene senza pregiudizi e chiusure.

Jerzy Owsiak, ha infatti  fatto riferimento alla campagna denigratoria nei suoi confronti. In particolare ha ricordato come, solo la settimana passata, la Tv di stato polacca avesse trasmesso una vignetta nella quale era rappresentato come una figura d’argilla manipolata da un alto esponente di Piattaforma civica ( il partito di opposizione) che accumulava i soldi raccolti dalla Wosp: su una delle banconote compariva una stella di David.

Ed ora che succederà? Ho chiesto a Barbàra, sapendo che ha i suoi figli e i suoi nipoti come antenne corrispondenti.

“Per fortuna la Polonia sta scendendo in piazza. Quest’anno ci sono le elezioni europee, l’anno prossimo rivotiamo anche per quelle nazionali, io spero che tutta la gente che sta manifestando si faccia sentire.”

L’immagine di ieri notte, fiumi di persone nelle strade per ricordare il proprio sindaco, ha rimbalzato nel web. Ho osato vederlo non solo come un segnale di resistenza, ma anche come una richiesta. Le donne, gli uomini e ragazzi che ogni anno a gennaio sono in piazza insieme con la Grande Orchestra rappresentano la maggior parte del paese: non dobbiamo lasciarli soli! Dall’Europa non possono arrivare solo i segnali di coesione di chi è contro un clima di solidarietà, accoglienza, pace, si deve ribadire e dimostrare nei fatti, che invece l’Unione è basata su questi valori che camminano sulle gambe dei cittadini di Danzica.

Quando passo da Roma, andrò a trovare Barbàra e a prendere i nostri adesivi con il cuore da attaccare ovunque, sperando di portare i bambini al concerto che non può smettere di suonare in memoria di un uomo libero e di pace quale era il sindaco Pawel Adamowicz.

 

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