“Il commento più bello da parte dei sordi è che si identificano in noi, siamo i loro eroi, mentre quello degli udenti è che siamo coraggiosi: riusciamo ad educare attraverso l’ironia. Lo stupore generale sta nel riuscire a coniugare due mondi diversi.”
Chi l’ha stabilito che non si possa ridere anche sulle disabilità. Sia chiaro non prendere in giro o deridere, ma applicare della sana e intelligente ironia per veicolare messaggi che aiutino a superare degli stereotipi sui disabili. Quando dirigevo un giornale online su Roma, avevo chiesto alla mia amica Simona Toscano, inesorabile osservatrice della realtà dalla sua sedia a rotelle, di raccontarmi la sua visione delle cose, contando sulla sua assenza di toni compassionevoli e sulla sua capacità di dissacrare. Purtroppo l’attenzione mediatica sul tema è sempre troppo poca, sembra quasi che per ottenerla sia chiesto ai disabili e alle loro famiglie anche il sacrificio ulteriore dell’esposizione senza filtri. Manca quasi sempre un’attenzione al linguaggio per cui si confondono sindromi e malattie, si approssimano definizioni, si focalizza sulla disperazione, a volte anche in maniera pruriginosa. Il risultato spesso è la rappresentazione della realtà così come la vede chi la racconta, non chi la vive. C’è chi, stanco di passare per chi non è e di affrontare gli assurdi comportamenti di chi cerca di rapportarsi senza sapere, ha creato un format di video sui social per spiegare perché non si deve: Mai dire Sordomuto. Guardare i video presenti nella pagina https://www.facebook.com/maidiresordomuto/ è istruttivo, funzionale al riconoscimento ufficiale della LIS ( lingua italiana dei segni) e soprattutto fa ridere, tutti. La loro è una traccia da seguire. Me la racconta Mauro Dori per tutti e 6 i componenti del gruppo che sono: Daniele Barbera, Francesco Brizio, Christian Ciotti, Mattia Rossi e Roberto Di Pretoro.
La traccia: video ironici e accessibili a tutti per comunicare la sordità
“Siamo in sei, abbiamo tra i 25 e i 35 anni, due sono di Varese, due di Gallarate e altri due di Milano con origini pugliesi. Ci siamo conosciuti presso il Gruppo Sportivo Sordi di Varese, siamo quasi tutti atleti. Abbiamo in comune un’altra importante affinità: la recitazione. Abbiamo tutti recitato a teatro e poi collaborato con l’ENS di Milano al progetto Diversamente Zelig. Non siamo stati però completamente soddisfatti fino a quando abbiamo deciso di provare con questo format, ed eccoci qui.”
“Noi tutti adoriamo “Mai Dire Gol”, due anni fa circa due dei nostri hanno provato a pubblicare un corto su Facebook “90 minuti di ignoranza” in onore al programma satirico. Dopo aver percepito le potenzialità che prometteva, nel gennaio del 2018 abbiamo deciso di creare la pagina: oggi contiamo 5000 like e una media di 25000 visualizzazioni.”
“Il primo video lo abbiamo registrato a Milano, in casa di uno dei comici, utilizzando un telo verde per il video montaggio. La reazione degli spettatori è stata di stupore perché finalmente c’era un video completamente accessibile a tutti e per lo più ironico. Per noi invece era proprio emozionante, eravamo increduli.”
“Nei primi tempi utilizzavamo un cellulare. Ora con i nostri risparmi siamo riusciti a recuperare una macchina fotografica usata, per i montaggi usiamo iMovie, che non è il massimo. Vorremmo comprare programmi di editing video costosi per rendere migliore il risultato del nostro lavoro. Ci mettiamo una giornata intera a confezionare il prodotto finito.”
“Ovviamente l’ispirazione arriva da esperienze che abbiamo vissuto direttamente, soprattutto quelle nelle quali ci siamo trovati a contatto con chi non conosceva la sordità e provava a rapportarsi con noi. Non sono mancati i momenti in cui ci siamo sentiti emarginati. Se dovessimo elencarli tutti non finiremmo mai, consiglio di vedere i nostri video, man mano li racconteremo attraverso l’ironia.”
“Con noi recitano anche alcune comparse, nostri amici che vogliono cimentarsi oppure allievi udenti del corso di LIS ( lingua dei segni italiana). Si esprimono in LIS come tirocinio.”
“Il commento più bello da parte dei sordi è che si identificano in noi, siamo i loro eroi, mentre quello degli udenti è che siamo coraggiosi: riusciamo ad educare attraverso l’ironia. Lo stupore generale poi sta nel riuscire a coniugare due mondi diversi.”
“Alcuni degli obiettivi che c’eravamo dati quindi si stanno già concretizzando. Tra i principali c’è anche il riconoscimento della LIS. Abbiamo in mente video di questo genere per veicolare sempre più questa necessità e questo passaggio di civiltà, ma dobbiamo essere ben informati per sapere muoverci correttamente. Deve essere un video fatto bene senza essere ripetitivi e noiosi, comunque quello che facciamo lo consigliamo alle associazioni, in attesa della bomba finale.”
“Vogliamo che i sordi possano esprimere il loro talento liberamente e alla pari, senza pregiudizi. Miriamo ad essere continui e non solo meteore.”
La traccia volante: Noi ne abbiamo due che usiamo sempre: Siamo sordi mica scemi e Divulghiamo forte.
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