Danilo a Torino perché i libri vincano sull’ignoranza

“La lettura, spinta dalla curiosità e dalla voglia di approfondire, porta ad una maggiore consapevolezza, rendendo i cittadini liberi di fare scelte che vadano oltre la propaganda: è la base della democrazia. La sfida è tornare a renderla un’attività ordinaria non un gesto straordinario. Ogni occasione va sfruttata per ribadirlo, anche per questo noi saremo al Salone di Torino.”

 

danilo copertina possibileTre anni fa, dopo aver completato un viaggio di sentimenti e di emozioni, raccogliendo la storia della mia amica Nikki Guelfi e della sua battaglia contro un tumore, mi sono messa a cercare una casa editrice a cui potesse interessare il nostro manoscritto. Avevo già pubblicato 4 libri, ma, come ogni volta, compivo il percorso al contrario: dal libro all’editore, per rendere la mia impresa di scrivere ancora più incerta.  Mi ero quasi persuasa a pubblicare in maniera autonoma, sfruttando le offerte della rete, quando mi chiamò il direttore della Alter Ego Edizioni. Avevo spedito loro il testo perché mi avevano colpito la grafica e i contenuti originali di parecchi dei loro libri.  La casa editrice era nata da poco, nel 2012 a Viterbo, grazie alla passione di due giovani editori Danilo Bultrini e Luca Verduchi. Proprio Danilo mi comunicò che erano intenzionati a pubblicare la nostra storia. Finsi una reazione pacata, ero nel bel mezzo del caos di un trasloco, ma quella notizia rappresentò molto più di una boccata d’aria. Seguì un accurato lavoro di editing, una selezionata realizzazione grafica e un efficace sostegno dell’ufficio stampa. Il nostro libro “La Zampata della tigre” era sugli scaffali delle librerie. Seguendo noi autrici, in una strategia commerciale non banale, si impose ad Ostia e Pesaro oltre ad esser presente in Fiere e festival. Ho continuato a seguire i destini della casa editrice. A romanzi e autori di Alter Ego, negli anni si sono aggiunti quelli di altre tre costole narrative: Augh edizioni, Scatole parlanti e Dialoghi. Tutte e quattro le edizioni ora formano il gruppo Utterson: 200 autori: ognuno con regolare contratto, uniti nella sfida contro corrente in libreria. Mi incuriosiva sapere da Danilo come si ponessero nella polemica che si sta animando riguardo alla presenza o meno al Salone del libro di Torino. Conoscendo la passione con cui si preparano a tutti gli eventi nei quali possono mettere in contatto autori e lettori e soprattutto dialogare direttamente con i fruitori dei loro testi, immaginavo la risposta, ma ne ho approfittato anche per chiedere cosa significhi oggi essere un editore indipendente. Il gruppo Utterson sarà allo Stand assegnato (Q71, padiglione 3 ), perchè chi ama la cultura difende la democrazia dalle insidie dell’ignoranza dietro cui si nascondono determinate ideologie e perché persegue un obiettivo: far tornare la lettura un super potere a disposizione del maggior numero di persone possibili.

La traccia: il mestiere dell’editore

danilo salone torino

“Il Salone del libro rappresenta da anni uno specchio sociale e culturale del paese. In Italia e anche in diversi paesi europei, le destre stanno mostrando un’immagine di forza, non mi sorprende che una casa editrice di estrema destra, con un editore che si dichiara apertamente fascista, abbia cercato e trovato il modo di partecipare anche al Salone. Non capisco, però, perché si dovrebbe smettere di fare cultura, perché ci sono loro.

Questo è il punto: la cultura è l’unico mezzo che abbiamo per combattere l’ignoranza da cui sono ammantate alcune ideologie. Bisogna esserci al Salone per far conoscere la buona letteratura.

Rispetto chi ha deciso di non venire, è la democrazia, ma sono convinto che quest’anno si debba essere ancora di più per parlare con i lettori, capire cosa pensano, anche di questa situazione.”

Coraggio, follia e soddisfazioni dell’editoria

danilo primo salone“Noi siamo venuti per la prima volta qui a Torino nel 2014. Eravamo molto giovani: Alter Ego Edizioni, la nostra prima casa editrice, era nata nel 2012 nella mia città, Viterbo.

Sono stato fortunato: lavorare nel mondo dell’editoria era il mio sogno, raggiunto dopo gli studi umanistici e molta gavetta. Il ruolo è sicuramente cambiato. C’è un dibattito su chi sia oggi l’editore. Io lo interpreto come un mestiere che presuppone un impegno sociale a voler comunicare determinati messaggi oltre che a veicolare una narrativa e una saggistica di qualità.”

“Viviamo condizionati dai numeri, per questo, lo ammetto, è necessario un pizzico di follia per intraprendere l’impresa. I lettori sono stabili, non crescono, mentre persistono tutti i problemi per il settore della cultura e per la comunicazione. Molti studi evidenziano il ritorno di un analfabetismo funzionale a cui si deve aggiungere anche la mancanza crescente dei valori su cui si fonda la voglia di approfondire vitale per il settore.

Per voler far cultura oggi serve essere coraggiosi ed un po’ folli.”

danilo autori“Le soddisfazioni che ripagano questo impegno sono evidenti proprio in occasioni come le Fiere e il Salone dove si possono incontrare direttamente i lettori, gli autori o gli aspiranti tali. Si respira l’aria di un’Italia che vuole fare, propositiva.

Ci sono tanti giovani che lavorano nell’editoria. E’ un dato che fa ben sperare per mantenere la cultura alla base della collettività.”

“Noi diamo il nostro contributo: abbiamo quattro case editrici Alter Ego, Augh edizioni, Scatole Parlanti e Dialoghi, in pratica un piccolo gruppo editoriale. Contiamo circa 200 autori. Ci ho messo la mia passione per portare avanti tutto, insieme ai miei due soci. Ho letto tanto: un editore dovrebbe farlo per conoscere bene ciò che vuole realizzare.

danilo cura del libro“E’ fondamentale, poi, entrare il prima possibile nel mondo dell’editoria perché dall’esterno si ha un’immagine distorta rispetto alla realtà: numeri e meccanismi che non corrispondono. Accedendo ai vari percorsi che conducono al vero lavoro dell’editore si possono scoprire diverse sfumature, legate anche le tante difficoltà oggettive con cui ci si deve confrontare.

Noi finanziamo i libri che pubblichiamo, abbiamo un catalogo che finora conta principalmente autori italiani; uno dei nostri marchi pone particolare attenzione particolare agli emergenti. Da quest’anno per Alter Ego Edizioni avremo anche una collana di narrativa straniera. Andiamo avanti, occupandoci dei nostri libri dall’editing, alla stampa, alla distribuzione con massima competenza e attenzione.

Fatichiamo di più, ma non sapremmo fare altrimenti.”

La sfida e l’obiettivo comune

“Il nostro obiettivo è semplice: vogliamo promuovere la letteratura, proporre nuovi autori, far appassionare i lettori attraverso storie che non dimenticheranno facilmente. Ognuna delle nostre case editrici porta avanti una specifica linea editoriale, ad esempio Alter Ego Edizioni racconta gli uomini e le donne di oggi, la nostra società, ponendo particolare attenzione al tema del doppio. Augh! invece ha un catalogo più frizzante, dove proposte classiche si affiancano a testi sperimentali. Con Scatole Parlanti cerchiamo di dar voce agli autori esordienti ed emergenti”.

danilo vendita libri“Per realizzare tutto questo possiamo contare su 4 dipendenti e sulla collaborazione di diversi liberi professionisti. E’ un’altra grande soddisfazione in questa strada tortuosa: siamo riusciti a creare una realtà che fa lavorare sulla cultura.”

“La lettura, spinta dalla curiosità e dalla voglia di approfondire, porta ad una maggiore consapevolezza, rendendo i cittadini liberi di fare scelte che vadano oltre la propaganda: è la base della democrazia. Leggere significa crearsi un pensiero autonomo. Purtroppo oltre i dati ufficiali, basta frequentare una metropolitana a Roma ed una a Londra, per capire quanto l’abitudine al libro si stia perdendo nel nostro paese, rispetto ad altre realtà. La sfida è tornare a rendere, ordinaria, l’attività della lettura che sembra ormai un gesto straordinario.

Ogni occasione va sfruttata per ribadirlo, anche per questo noi saremo al Salone di Torino.”

danilo finale

La Traccia Volante: Leggere è un super potere. E’ il motto del nostro gruppo.

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