“Ogni spazio può essere animato e tornare ad essere vissuto nel modo giusto. Basta unire all’idea, l’allegria di stare insieme. Chi mi chiamava e mi chiama per un problema o una richiesta, sa che io non delego. Mi sono messo a compilare domande, ho seguito dall’inizio alla fine l’iter per avviare delle imprese, aprire dei negozi. Sono un amico che sta nell’amministrazione e che non riesce mai a dire di no.”
Le strade delle città possono essere semplici percorsi per raggiungere un luogo, oppure animarsi di storie, incontri e respirare come le persone che decidono di viverle. La solitudine che rende infelici non trova spazio dove si decide di condividere la giornata con chi è vicino. Agli amministratori che hanno a cuore il destino dei propri cittadini, spetterebbe il compito di trovare strategie per sconfiggere l’indifferenza e per renderli alleati nell’interpretare in maniera diversa la quotidianità. Massimiliano Santini, al secondo mandato da consigliere a Pesaro, confermato con 419 preferenze alle ultime amministrative, ha deciso di interpretare in questo modo la sua idea di politica. Ha inventato eventi come il Palio dei Bracieri che negli ultimi anni ha unito, in una gara e festa, bambini, ragazzi e anziani dei quartieri, da poco ha scritto la canzone inno della sua città: ogni giorno è, per chi ne ha bisogno, un referente amico, pronto ad aiutare, senza bisogno di intermediari, chiunque lo chiami. E’ un sorriso contagioso che trasforma in palcoscenico, taverna e gioia condivisa ogni posto, anche il meno frequentato di Pesaro. Il sindaco Matteo Ricci gli ha assegnato la delega all’organizzazione degli eventi che lui sta portando avanti, rimanendo sempre se stesso: il ragazzo che inventava giochi agli scout e riusciva a stare con tutte le compagnie. La sua è una traccia che mostra un modo diverso di interpretare la politica al contatto con i cittadini, ascoltando le esigenze e costruendo la felicità a partire dalle cose più semplici.
La traccia: la politica come passione, impegno e allegria
“Nella mia vita ho cercato di mettere estro e creatività in tutto quello che ho fatto. E’ una predisposizione che ho scoperto a 7 anni, quando i miei genitori mi hanno iscritto agli scout: gruppo Pesaro 2 San Luigi. E’ stato il mio laboratorio: ho imparato a suonare la chitarra e a scrivere canzoni. Ho capito la ricchezza dello stare insieme. Il gruppo è come una famiglia nella quale ognuno ha il suo ruolo. Io avevo quello di inventare eventi goliardici, giochi interattivi, momenti da condividere intorno al fuoco. E’ un’abilità che è cresciuta e ho portato con me nel corso della vita.
“Oltre alle mie esperienze di scoutismo c’è un’altra situazione che ha contribuito a costruire il mio modo di stare tra gli altri. Quando avevo 14 anni i miei genitori hanno divorziato ed io ho cominciato a passare più tempo fuori di casa, meno in famiglia, più per strada, ma non avevo una compagnia fissa. Ero un’ape che girava da Villa San Martino, al Centro a Muraglia in piazza Redi. In questo modo parlavo con i miei coetanei e sentivo le loro esigenze: avevo un contatto per ogni quartiere.”
Il Palio
“Il Palio dei Bracieri è nato da questa spinta. Ho legato il mio amore per Pesaro, per i suoi luoghi significativi ma poco utilizzati come la Rocca Costanza, a quello per le persone che la vivono. Ho aggiunto a tutto una leggenda che ho trovato in un piccolo libro “Il convitto nuziale di Costanzo Sforza”. Narra del suo matrimonio con Camilla D’Aragona. Per sette giorni e sette notti arrivarono tutte le eminenze italiane, ognuna con il proprio cibo tipico. Le pietanze venivano cotte ininterrottamente nei bracieri, spostati velocemente da una parte all’altra dai garzoni. Me li sono immaginati in questa corsa e mi è venuta l’idea. Ho interpretato l’esigenza dei ragazzi della mia città di essere in un momento collettivo che facesse sentire l’identità dei loro luoghi. La Rocca che non veniva utilizzata da anni come spazio pubblico è tornata a vivere. Intorno i diversi momenti che caratterizzano la manifestazione: dalla gara degli addobbi a quella per il miglior video, all’elezione della miss. Tutto a km0, nato a mano a mano dalla fantasia dei referenti dei quartieri,nella massima genuinità. Il primo anno eravamo 200, abbiamo mangiato tutti insieme intorno ad un grande tavolo, arrostendo le salsicce, adesso il Palio dura una settimana, richiamando migliaia di cittadini e turisti. Il momento più emozionante rimane però sempre quello più semplice: quando i bambini tessono gli addobbi insieme alle nonne nelle piazze centrali dei quartieri.”
Insieme dal centro alla periferia
“C’è bisogno di stare insieme, facendo vivere i luoghi della città come il Parco Miralfiore. Chi ci entra, dopo dieci passi, capisce le potenzialità del posto. Da tempo però nel nostro parco, come in quasi tutti quelli cittadini, avvenivano fenomeni di microcriminalità che avevano creato dei pregiudizi. Quasi fosse pericoloso frequentare uno degli spazi verdi più affascinanti di Pesaro. Per ridare la voglia di passarci del tempo, in totale sicurezza, ho inventato un contenitore nel quale ho messo insieme varie realtà e associazioni del territorio: Il Gran parco Miralfiore. Finora sei eventi molto partecipati all’attivo. Ora sto pensando di portare questo tipo di iniziative nei singoli quartieri, anche quelli più lontani dal centro. Ogni spazio può essere animato e tornare ad essere vissuto nel modo giusto. Basta unire all’idea, l’allegria di stare insieme.”
“Il primo evento che ho organizzato in città è stato : il Foglia Challenge. Una gara in canoa lungo il fiume Foglia per porre l’attenzione su un corso d’acqua che non doveva essere abbandonato al degrado. Alla prima edizione hanno partecipato in 15, mascherati o travestiti, sempre ripercorrendo lo stile della mia goliardia. L’ultimo anno eravamo 250. Purtroppo ho lasciato un po’ da parte questa iniziativa perchè il Palio mi prende troppo tempo. Non è detto che non lo rifaremo.”
“Puntuale è invece l’appuntamento con il Natale, per far splendere il centro di Pesaro, tanto da essere inserita tra le città più belle durante le feste. Tutte sfide che io vissuto con naturalezza, certo non pensavo diventasse il mio lavoro: un ruolo riconosciuto a livello politico. Nella mia prima esperienza da consigliere ho avuto difficoltà ad entrare nei tecnicismi, nei meccanismi amministrativi, ma ho studiato molto, senza mai dimenticare quella che è la mia idea di politica. Io sono stato e sono nelle strade, tra la gente a cercare di capire le loro esigenze. Ho dedicato tantissimo tempo a questo mio impegno, ma l’ho fatto con il cuore. Chi mi chiamava e mi chiama per un problema o una richiesta, sa che io non delego. Mi sono messo a compilare domande, ho seguito dall’inizio alla fine l’iter per avviare delle imprese, aprire dei negozi.”
Sono un amico che sta nell’amministrazione e che non riesce mai a dire di no.”
La traccia volante: La vita è un grande dono, il segreto sta nell’essere felici, accontentandosi delle piccole cose. Se si va nella piazza di Candelara oggi si possono vedere i bambini che cuciono le bandiere per il palio insieme alle loro nonne: non si può non provare una sensazione di semplice, incredibile felicità.
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