Come immaginate il famoso Coronavirus e come, il modo per mandarlo via per sempre dalle nostre giornate? Fuori le matite e i colori bambini! Abbiamo chiesto e invitiamo chi vuole a continuare a farlo, di inviare agli indirizzi mail che indicheremo o via messenger al nostro profilo facebook, foto delle opere di figli e nipoti, le pubblicheremo tutte! Una piccola finestra sulla prospettiva migliore.
Si sono adeguati velocemente alle nuove regole, per qualche giorno l’hanno vissuta come una vacanza, poi hanno capito e cambiato le abitudini, spesso senza nemmeno chiedere troppo. I nostri bambini sono coloro che stanno combattendo il virus nella maniera esemplare.
Parlo per i miei figli e per tutti, amici e conoscenti sotto i 12 anni che, attraverso di loro intercetto, nelle chat o nei racconti dei genitori. Ci sono i seri che, da subito, hanno iniziato a fare i compiti, svegliandosi al massimo un’ora dopo rispetto alla norma; ci sono i pigri che ne hanno approfittato per dormire di più e ritardare tutti gli orari, agevolando però i genitori che lavorano da casa; ci sono gli organizzati che, dopo poco, hanno predisposto le loro giornate in maniera autonoma: colazione, play station, tik tok, compiti, giochi manuali, cartoni, pranzo e si ricomincia fino a sera; gli informati che non perdono un aggiornamento del TG e ne sanno più di noi adulti, estendendo la conoscenza, spesso ammantata di un certo terrorismo, anche verso i nonni per cui nutrono gli unici dichiarati timori; i nostalgici che spesso ricordano ciò che viene loro negato e rimpiangono persino maestre e verifiche; i realisti che tranquillizzano chiunque, utilizzando i loro mezzi o i social dei genitori, per diffondere messaggi colorati di positività.
Da qui abbiamo preso l’ispirazione, a dire la verità l’ha presa Anne, lo spirito artistico della coppia: chiediamo ai bambini di disegnare come vedono il virus e come pensano si possa sconfiggere. Abbiamo iniziato mandando un messaggio nelle chat delle classi dei nostri figli e finora sono arrivati già un buon numero di riscontri. Dalle prime opere è evidente che la lezione di scienze l’abbiano capita: l’immagine del virus è nelle loro matite come quella dei cuori e delle case quadrate con il tetto triangolare. C’è chi lo personalizza con caratteri più mostruosi e chi cerca persino di ingentilirlo. Comune anche il modo di sconfiggerlo: lavando le mani e restando a casa. Sono abituati a sentirselo ripetere, non solo in tempo di influenza.
Ognuno però, ed è quello che ci piace e piacerà rimarcare, aiuta a vedere qualcosa di più, grazie al sesto senso unico che fa guardare dentro e oltre la realtà, con occhi puri. Lungi da noi qualsiasi tentativo di analizzare quanto disegnano, al di là di una prima e sincera reazione visiva ed emotiva: lasciamo il compito a chi di professione sa capire e intuire ciò che si cela dietro la loro immaginazione. A noi va di dare loro, voce e spazio.
Continueremo a farlo, quindi, chi vuole, può inviare una foto con il disegno del proprio bambino attraverso messenger al nostro profilo facebook “tracce volanti”, oppure per mail ai nostri indirizzi valeriascafetta@yahoo,it o annelise.scafetta@yahoo.it , indicando nome, cognome e età dell’autore.
Li pubblicheremo tutti e non appena, finalmente, riapriranno le scuole, torneremo a passeggiare ed incontrarci, allestiremo una bella mostra per ricordare questo periodo difficile attraverso le tracce colorate dei bambini.
Cominciamo con i disegni dei nostri: Luca che vede il virus come uno dei suoi mostri “allungosi” e lo sconfigge a colpo di “sole” anzi di due “soli”; Valeria Luce che fa chiedere scusa tante volte al virus; Viola che, poeticamente, assegna come ricetta una riserva spray di colori e Francesco che ipotizza un videogioco futuro nel quale abbatteremo il virus con il joystick; non potevamo non inserire anche il preciso elenco di regole riprodotto da Nicolò. In copertina Anne con le sue solite tracce di matita preziose.
Rispondi