Linda porta la primavera a domicilio

“Consegnare fiori è un modo per essere presente e accendere un sorriso nella vita delle persone durante questo delicato periodo. Va oltre le entrate economiche, non applico nessun sovra prezzo per il servizio a domicilio nemmeno quando mi chiamano fuori dal comune. Vorrei, per quello che posso, sostenere e facilitare l’arrivo della natura colorata nelle case.”

Regalarsi o donare i colori della primavera può sembrare un pensiero futile mentre si diffondono riflessioni pesanti. Si sottovaluta il benessere della bellezza. Ammirare un gelsomino crescere nel vaso anche di un piccolo balcone o abbandonarsi nel profumo di un mazzo di rose sono piccole strategie per allenare l’ottimismo. Poco, ma avrebbe potuto alleviare il dolore, salutare con una semplice gerbera  un amico, un padre, una madre che sono stati portati via dal virus! I negozi sono ancora chiusi, ma alcuni fiorai hanno pensato non fosse giusto negare la profonda leggerezza del loro prodotto a chi ne sentisse il bisogno. Linda Bargellini di Empoli, non appena si è potuto, ha deciso di fare consegne a domicilio. I suoi tulipani o le camelie sono accolte come medicine da coloro che le ordinano o le ricevono per simboleggiare una vita che continua, senza dimenticare anniversari, compleanni e feste di lauree. La fioraia di Via Giro delle Mura Nord ha abituato i suoi clienti a questi gesti di vicinanza, solo poco prima che scoppiasse la pandemia, aveva realizzato una panchina con i colori della pace per chi volesse godersi il fresco davanti al suo negozio: fare due chiacchiere fuori come quelle che si possono fare dentro. Celebri sono i suoi messaggi sulla vetrina. Il giorno in cui ha dovuto chiudere,  ha attaccato un disegno con un arcobaleno con la scritta Torneremo e sotto l’elenco di tutto ciò che sarà meraviglioso riprendere a fare. La piccola traccia di Linda ha il grande potere della gioia, quella unica di una margherita, di un’orchidea e di un ciclamino.

La traccia: consegnare fiori durante la pandemia

“Ho chiuso il 10 marzo. Avevo il negozio pieno di fiori recisi e piantine. Non potevo buttarli. Ho lasciato dei mazzi in secchi pieni di acqua vicino alla panchina colorata che ho realizzato davanti l’ingresso: altri, insieme alle piante, li ho regalati alle mie amiche. Dopo due settimane, studiando bene le leggi, ho capito che avrei potuto riprendere con le consegne a domicilio e non mi sono più fermata. Siamo in due ad Empoli a farlo, capisco i timori di chi preferisce aspettare che si riaprano le attività. Io ho i guanti e le mascherine e cerco di concentrare il lavoro nella mattinata. Sono sola sia in negozio, sia in macchina, lascio mazzi o vasi alla porta, rispettando le distanze.”

linda consegne“Consegnare fiori è un modo per essere presente e offrire un sorriso nella vita delle persone durante questo delicato periodo. Va oltre le entrate economiche, non applico nessun sovra prezzo per il servizio a domicilio, nemmeno quando mi chiamano fuori dal comune. Vorrei, per quello che posso, sostenere e facilitare l’arrivo della natura colorata nelle case. Finora, chi sta ordinando, lo fa proprio con questo scopo. Molti vogliono rendere più allegre le terrazze, ma anche i piccoli balconi. Tanti ci tengono a mandare un pensiero a genitori, figli o amici distanti. Mi chiamano anche da altre regioni per questo scopo. Qualche giorno fa c’era una signora in finestra, mi ha visto arrivare, si è stupita che suonassi proprio a lei. Mi ha aperto il portoncino, si è messa la mascherina ed emozionata è scesa per prendere il mazzo che le ho lasciato sulle scale. Me lo aveva commissionato sua figlia da Torino. Ha voluto per forza darmi una mancia.”

“La gioia di quegli occhi è la stessa che ho visto in quelli di tre ragazzi a cui ho portato delle coroncine da indossare come neolaureati. Dopo aver discusso la tesi online, almeno un segno concreto di festa. Compleanni, anniversari: non mi aspettavo che il telefono non smettesse mai di suonare. Ad aprile normalmente avrei lavorato molto per via della Pasqua, ma non mi manca da fare. L’idea che si possa ordinare un prodotto che apparentemente non è utile e averlo a casa senza la paura di uscire, ha spinto a rivolgersi a me, anche clienti che non avevano mai frequentato il negozio.”

linda fiori pronto soccorso“L’unico modo per sdebitarmi è confezionare mazzi sempre più belli con i fiori freschi che mi portano i miei fornitori una volta a settimana. Il giorno di Pasqua ne ho portato uno speciale al Pronto Soccorso per ringraziare chi realmente non si è mai fermato e sta facendo un lavoro eccezionale per la comunità:  medici, infermieri e tutto il personale degli ospedali. Ho aggiunto anche un vaso di vetro, magari non lo avevano, così, forse, almeno in portineria, si poteva trasmettere un messaggio di speranza. Sono stati felici di riceverli.”

“Questo è lo spirito con cui, da sempre, svolgo il mio lavoro ed è quello con cui voglio affrontare anche la fase due. Sto curando gli spazi del negozio per renderli accoglienti, in sicurezza, non appena potremo riaprire. Non vedo l’ora che ciò che ho scritto sul cartello appeso alla porta possa diventare realtà. Torneremo a fare tutto quello che ci piace: il bagno al mare, goderci un tramonto, restare umani. Bisognerebbe ripartire come la lumaca dell’amato Sepulveda che, con la lentezza che non è pigrizia, riesce ad assaporare la vita. Ci si deve fermare per riprendere la consapevolezza di sé prima di ricominciare. La primavera con tutti i suoi meravigliosi fiori colorati ci aspetterà.”

La traccia volante: “C’era una lumaca che, pur accettando una vita lenta, molto lenta, e tutta sussurri, voleva conoscere i motivi della lentezza.” Luis Sepùlveda

 

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