La spiaggia è uguale per tutti

“Voi siete dei Superabili? Vi vorrei abbracciare. Dopo15 anni sono riuscita a riportare mio marito disabile al mare!” Una signora mi ha riconosciuto e fermato mentre passeggiavo per Vico Equense. Succede spesso. La gratitudine da parte di chi, grazie al nostro impegno ha potuto riscoprire la bellezza del mare, bene di tutti, è il risultato più emozionante del nostro impegno.”

spiagge logoSta tutto nell’aggettivo che si sono dati nel nome “Spiaggia SuperAbile“,li ha resi eroi contemporanei in grado di trasformare i luoghi inaccessibili in spazi aperti e accoglienti per tutti. Francesca Esposito è l’anima del comitato, costola del movimento Grande Onda. Insieme a Laura Cuomo, presidente del gruppo attivo su Facebook dal 2015, lanciarono in rete dei post per ribadire l’assurdità che caratterizzava le spiagge della meravigliosa penisola sorrentina in cui vivono e che amano: la presenza di un solo lido accessibile. Da allora, insieme ad un gruppo di amici e collaboratori fidati, si sono messi a disposizione di un grande obiettivo: garantire a tutti l’accesso al mare, abbattendo non solo le barriere architettoniche, ma anche quelle mentali e culturali. In due anni i lidi SuperAbili sul litorale sono diventati sette, non solo è aumentata la sensibilità dei gestori e degli amministratori: Francesca è stata chiamata dal Comune di Napoli per riportare la propria esperienza nel capoluogo partenopeo, mentre entro luglio, il Consiglio regionale della Campania approverà la legge che assegna ai comuni dei fondi per rendere le spiagge a misura di ognuno, senza differenza. Certi che godersi di una giornata al mare non debba considerarsi un privilegio, ma un diritto sancito dalla legge, Francesca e i SuperAbili proseguono nel loro impegno. Non li ha fermati il Covid, non li scoraggia l’ignoranza di chi prova a sabotare quanto riescono a realizzare. La loro traccia è uno stimolo a conoscere, informarsi e mettersi al lavoro insieme per il benessere di un orizzonte di sole collettivo.

La traccia: l’impegno per l’accessibilità delle spiagge

spiagge la grande onda“Nasciamo come sorella minore di Grande Onda, il gruppo che dal 2015 si occupa della tutela dello stato delle acque della penisola sorrentina. Nato per sollecitare la richiesta di un depuratore, il movimento negli anni si è allargato: coordinato da Laura Cuomo, ha raggiunto oltre 12 mila persone. Nel 2017 si è raggiunto l’obiettivo principale: la messa in funzione del depuratore di Punta Gradelle, che ha segnato l’inizio del miglioramento, tanto che nell’estate 2018 sono state assegnate due Bandiere Blu, una a Sorrento e una a Piano di Sorrento. Lo stesso anno lo sguardo di Laura si è posato sul tema che è a noi più caro: l’accesso alle spiagge per i disabili. Al tempo c’era solo un lido che lo garantiva il Metamare a Meta. L’attenzione la sollecitò un padre che non poteva portare suo figlio con la sedia a rotelle in spiaggia, se non trovando qualcuno che lo aiutasse a sollevarlo di peso, con tutte poi le difficoltà successive da superare in un luogo non attrezzato.”

spiagge francesca e il gruppo“Laura scrisse un post nella pagina di Grande Onda per denunciare l’assurdità che in tutta la penisola sorrentina venisse negato il diritto al mare e lesa la dignità delle persone in questo modo. Ne rimasi colpita, replicai, lanciandone un altro nel mio profilo, utilizzando gli stessi toni. Laura mi contattò e creammo un comitato interno al Movimento, battezzandolo Spiaggia SuperAbile. Ad occuparsi da subito del nostro obiettivo, mi sono stati accanto oltre a Laura e Salvatore di Grande Onda, Angela che ha due figli disabili e Luigi rimasto paraplegico dopo un incidente. Io vivo in casa la disabilità di mia figlia Simona: diciamo che siamo un gruppo ferrato nella materia, con una prospettiva precisa sui diritti e sulle necessità.”

spiaggia primo incontro“Per diventare una figlia maggiorenne dell’organizzazione, così come scherzando ci considera ora Laura, abbiamo mostrato sin dall’inizio quello che sarebbe stato il nostro stile: una determinata pacatezza, volta alla collaborazione e non allo scontro con i soggetti coinvolti. La nostra prima iniziativa rilevante l’abbiamo organizzata il 10 febbraio del 2018 al Lido Marinella, invitando i rappresentanti dei comuni della penisola, la capitaneria di porto e tutti i gestori di lido che volessero partecipare. Le amministrazioni hanno preso l’impegno di rendere al più presto le spiagge libere accessibili per le disabilità motorie.”

“Sono cominciati così i diversi sopralluoghi, insieme agli assessorati e alle associazioni che di volta in volta decidono di collaborare con noi. Da poco ci ha chiamato anche il Comune di Napoli: finalmente si sono accorti che non è possibile che la più grande città di mare del paese, cartolina nel mondo, non abbia accessi al mare per disabili. Entro luglio speriamo poi che venga approvata la legge regionale che abbiamo contribuito a redigere, per assegnare ai comuni i fondi, destinati all’abbattimento delle barriere architettoniche. In questo modo cadrebbe una delle obiezioni più frequenti nella quale ci siamo imbattuti: l’impossibilità economica di adempiere ai lavori necessari.”

spiaggia i lidi accessibili“Questa estate purtroppo è iniziata già segnata per i lidi della penisola: prima la forte mareggiata che a gennaio ha distrutto gran parte del litorale e poi il Covid che ha rallentato la ricostruzione delle strutture. Siamo felici, però di poter affermare che non è più solo il Lido Metamare, altri stabilimenti si sono attrezzati ed entrati nel nostro elenco di spiagge SuperAbili: da Vittorio e il Chicchi Beach a Vico; la spiaggetta libera di San Francesco alla Marina Piccola di Sorrento; l’Angolino del mare a via Marina di Puolo sempre a Sorrento; la spiaggia libera di Caterina e i Bagni Rosita a Piano.

Devo dire la verità: abbiamo trovato una buona accoglienza. Su questi temi c’è sempre il timore, da parte dei comuni e dei gestori privati, che si voglia intraprendere contro di loro una battaglia legale. Noi siamo stati invece netti sulle richieste, ma concilianti, non abbiamo mai cercato lo scontro, anzi ci siamo posti nel modo più collaborativo possibile. Siamo diventati quasi di famiglia: a Vico mi chiamano il Pit bull, ma sanno che non mordo. Sono dalla nostra parte anche i pescatori. Lentamente abbiamo creato una breccia nel mondo chiuso dei balneari, abituati ad essere molto gelosi del loro pezzetto di mare. Siamo riusciti a far capire che in realtà il mare è del demanio quindi di tutti, come di ognuno deve essere l’impegno a renderlo pulito e accogliente. Abbiamo tre avvocati nel comitato che lavorano a stretto contatto con i tecnici sia del comune, sia dei lidi. Questo è un’altra modalità vincente grazie alla quale entriamo in punta di piedi, senza imporre i nostri professionisti.”

spiagge francesca e figli“Io sono l’apripista. L’impegno del comitato mi ha aiutato tanto da un punto di vista personale. Scoprire di avere un figlio disabile non è stato facile, non lo è mai A Simona è stata diagnosticata una sindrome genetica rara. Mi sono imposta, tra le incertezze, le inevitabili paure e i dubbi, che dovevo canalizzare le difficoltà in modo positivo: Spiaggia Super Abile lo ha rappresentato. E’ un po’ il mio quinto figlio. Quando ci si pone degli obiettivi grandi, si viene coinvolti completamente. Le persone mi contattano per segnalazioni o per chiedere cosa fare per adeguarsi alle normative. Ci sono spiagge che si dicono accessibili poi si scopre che hanno solo una pedana a disposizione e nessun altro dispositivo o formazione necessaria per accogliere. Bisogna superare le barriere culturali che generano anche ipocrisie come avere nel lido una sedia job per entrare in acqua, ma poi non uno scivolo o una mappa tattile per superare le scale dell’ingresso; come riservare dei posti su una barca ma non fornire la possibilità di salirci. Sia a Massa sia a Vico abbiamo fatto installare una speciale gru proprio per consentire di accedere a bordo delle barche.”

spiagge francesca bella“Non ci si può fermare mai. Io non posso. Di spiagge si discute soprattutto di inverno, quando si avvia la progettazione. Sono ormai abituata a fare sopralluoghi a febbraio: il 25 aprile qui in penisola si avvia la stagione. Quando fa freddo partecipo alla costruzione e quando fa caldo verifico. E’ un’attività che mi assorbe nella quale, inevitabilmente sono stati coinvolti anche i nostri figli. Francesco ha dedicato la sua tesina di terza media al nostro progetto, mentre ricordo l’emozione di Andrea quando, in vacanza in Puglia, mi ha chiesto di chiudere gli occhi per aprirli davanti al cartello della spiaggia che segnalava la presenza della sedia job.”

“C’è ancora molto lavoro da fare, soprattutto culturale. La disabilità è ancora considerata da troppi solo un problema motorio. Ho parlato della necessità di predisporre percorsi e mappe tattili per le disabilità sensoriali, qualcuno mi ha risposto: “intanto occupiamoci di questi disabili, poi vediamo…” Non è polemica, anzi, è l’evidenza di un’attività di sensibilizzazione che non può mai abbassare la guardia. L’anno scorso abbiamo organizzato, con l’Unione ciechi, un seminario per spiegare a gestori e personale come comportarsi con chi ha questa disabilità.

A Napoli, sabato scorso, abbiamo organizzato una mattinata di pulizia inclusiva per abbattere le barriere più difficili, quelle mentali. Si pensa che i disabili debbano essere sempre e solo assistiti, visti come un peso incapace di dare un apporto alla società. Noi abbiamo coinvolto le associazioni per andare insieme a pulire la spiaggetta delle Monache. Solo in questo modo, uniti, possiamo far capire il nostro punto di partenza fondamentale: l’accessibilità al mare non è una gentile concessione è un diritto che dobbiamo garantire a tutti. Se si fa costruire una pedana ne potranno usufruire anche le mamme con i passeggini, gli anziani con problemi di deambulazione, chi ha avuto un incidente ed ha difficoltà temporanee. Non lavoriamo per garantire un favore a chi ne ha bisogno, ma per seguire la legge che prevede che tutti possano accedere a luoghi, patrimonio della collettività, come il mare.”

spiagge finale ok“E’ necessario quindi andare avanti: i risultati sono nei numeri delle persone che ci aiutano, che chiedono, si informano ma anche nelle testimonianze di chi ci chiama o ci ferma per ringraziarci. Una ragazza cieca di Seiano, mi ha telefonato pochi giorni fa, emozionata: dopo tempo è tornata in spiaggia ed ha potuto godere del sole dai posti in prima fila riservati e gratuiti. Nessuna concessione, ribadisco ma il rispetto della legge in un paese civile e democratico che, a volte, ha solo bisogno che qualcuno glielo ricordi.”

La traccia volante: Pensa Superabile! E’ il nostro motto.

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