Sara disegna parole ed emozioni

“Non dobbiamo abituarci alla rabbia e alla violenza come espressioni di comunicazione, sono la compassione, l’accoglienza, l’ottimismo a darci energia. La gratitudine e la gentilezza ci fanno sentire belli, forti e soprattutto uniti.”

sara mappa 3.pngLe parole veicolano emozioni e comunicano stati d’animo. Sono la trasposizione verbale del nostro modo di confrontarci con gli altri. Il sostegno scritto per lasciare una testimonianza che, in maniera diversa, andrebbe persa. Sono una risorsa fondamentale a ratificare la nostra esistenza al pari di un respiro, eppure le maltrattiamo o peggio ignoriamo. Diamo per scontato che, loro, fedeli, non ci abbandoneranno definitivamente anche se le offendiamo nel senso. E’ sempre meno e quasi sfuma il tempo che dedichiamo nell’arco di una giornata a prendere in mano una penna, oggetto per molti obsoleto, e utilizzarla su un foglio, anche solo per ricordare ad un figlio di mangiare la merenda o per fare gli auguri di compleanno ad un amico. Seppure lo facciamo, pecchiamo di abbreviazione: schiavi dei 160 caratteri virtuali sacrifichiamo un grazie reale, ad una improvvisata traduzione nord europea “grz” per risparmiare sulle vocali. La pienezza breve di un prezioso simbolo di gentile riconoscenza, persa, senza nessun motivo. Oltre la carta, a voce, vige la rassegnazione ad un uso traslato di un vocabolario ormai distorto per cui sono accettati tutti gli ossimori prima impensabili, uno per tutti: porti chiusi. Bisognerebbe immergere naso e occhi in un dizionario, anche dei sinonimi e contrari, per poi riprendere come i nostri figli, quelli che ancora hanno insegnanti validi, a trascrivere i termini che troviamo, da abaco a zuzzurellone. Perché? Perché curare le parole cura il nostro animo, sospinto dal suono di una punta agile sul foglio, a recuperare il valore di ciò che ha significato per noi quel sostantivo, verbo, aggettivo. Quale meraviglia allora trovare chi già si sta dedicando ad una tale impresa, alla luce del sole con una mappa di un’isola nella quale ad ogni luogo corrisponde una parola bella. L’autrice, Sara Vincetti, illustratrice di Reggio Emilia, non si è fermata ad un disegno, ma lo sta portando fuori, nelle scuole e sui muri a coprire le offese lessicali che li imbrattano. L’ammirazione diventa gratitudine quando ci si addentra nella sua idea di costruzione collettiva di diari artistici di parole belle. Un’innovazione che parte dal passato per aiutare a recuperare il dialogo con il presente, senza aver paura di traghettare carta, penne, biglietti, acquerelli, con amore della calligrafia, verso il futuro.

La traccia: disegni, tratti, mappe e diari per ricordare i sentimenti

“Satura di parole brutte dilaganti, una notte ho fatto un disegno per me: una mappa delle parole belle.  Era un periodo in cui mi stavo appassionando alle illustrazioni di luoghi e paesi, quindi ispirata dalla grafica di un’autrice, ho disegnato la mia isola come un approdo dell’anima tra torrenti della fiducia, vie della pace, campi della tolleranza. Non ci ho messo particolare cura nella tecnica, l’ho disegnata e postata nella mia bacheca di facebook senza aggiungere commenti. La sera successiva, quando mi sono riconnessa, ho trovato numeri che non mi aspettavo: una moltitudine di condivisioni dell’immagine. Tutti con la stessa sete, lo stesso pensiero e bisogno?

Pare proprio di sì e la mappa è diventato un piccolo contributo, un modo per cercare un sollievo e venire fuori dal clima cupo nel quale stiamo vivendo. Almeno sulla carta. In un attimo tante insegnanti, parte del mio mondo, hanno subito fatto loro la mappa come strumento educativo e didattico diventando un simbolo di gentilezza e umanità.”

sara foglia“Il mio è un lavoro che ha a che fare con diverse isole. Mi definisco una educatrice, una illustratrice ma soprattutto una errante esploratrice di natura. Nata come insegnante di scuola dell’infanzia, appassionata di educazione all’aperto, ad un certo punto del mio viaggio ho desiderato nutrire le mie inclinazioni: il disegno e la calligrafia.  Piano piano ho trovato spazio all’interno della rivista Bambini, edita Spaggiari, rivolta alle insegnanti e alla scuola ma soprattutto come matita ufficiale dell’associazione culturale Bambini e Natura, alla quale devo la parte errante e fiduciosa di me.”

sara bambini e natura

“Bambini e Natura (www.bambinienatura.it) è un’associazione che promuove prospettive e sguardi diversi sulla realtà educativa, sull’educazione all’aperto e sul valore che la rete di competenze differenti assume nel creare possibilità ma è soprattutto una famiglia che accoglie nella bellezza e che mi ha resa ciò che sono, ponendo fiducia in me.  Grazie a questa esperienza sono riuscita ad unire vari aspetti della mia vita nei progetti di formazione che svolgo nelle scuole, contribuendo a sollecitare lo sguardo di adulti e bambini nel cogliere l’unicità e l’intelligenza degli elementi e dei materiali naturali. Attualmente accompagno le maestre come esperta esterna nel focalizzare l’attenzione sulle potenzialità dei materiali destrutturati e il valore della relazione e armonia degli spazi educativi, tra il dentro e il fuori.”

“Oggi più che mai l’apprendimento non può essere circoscritto ad un luogo, non solo perché uscire ha ragioni legate alla salute psicofisica e sociale, ma anche perché aprire le porte è vitale per costruire conoscenza e appartenenza verso il mondo che i bambini abitano e incontrano ogni giorno.”

sara materiali.png

Dalle scuole ai muri della città

“Il senso del bello e della meraviglia nell’ incontro con il mondo è insito nei bambini ed è proprio da questa percezione che nascono e si nutrono parole meravigliose come “empatia”, “resilienza”, “attesa”. In questo viaggio, le maestre hanno utilizzato la Mappa delle Parole Belle come input, costruendo le proprie con i bambini e invitando alunni e studenti a scegliere e riflettere sulle parole. È esploso un piccolo e cromatico fenomeno e gentilmente mi stanno chiedendo di poterla utilizzare da Milano alla Sicilia. Ho perso il senso della distanza e questo rende evidente quanto vi sia desiderio di bellezza in ogni forma.”

sara isola 2

 “Mi ha colta di sorpresa, però, quando mi è stato chiesto di realizzare una mappa in forma di murale in via dei Chiostri a Milano, nell’ambito della manifestazione Garibaldi Kult ed anche quando Alberto Ardizzone, dirigente scolastico a Corsico, mi ha chiamato per parlarne alla Settimana della gentilezza. In entrambi i casi ero molto emozionata e grata. Con Alberto presto interverremo a Sfide, evento milanese dedicato alla scuola, proprio per valorizzare il tema a lui caro.

Per quanto riguarda il murale, io che dipingo con acquerelli e matite ero un po’ preoccupata ma con pennelli e pazienza è stato realizzato. Ci sono volute molte ore ma le parole belle hanno anche amici belli che per l’intera giornata mi hanno aiutata. Ora la mappa è lì, ancora tutta intera su quel muro a Milano. Ed anche in una seconda versione speciale nella ludoteca del mio paese di origine in Emilia, ma non oltre, è una faticaccia dipingere pareti!”

“Alcuni amici ne hanno usato copie cartacee per coprire le scritte vandaliche sui muri delle città in veri e propri atti di artivismo. Molti mi hanno chiesto di poterla stampare per sé o per la scuola: è un’idea nata libera e come tale sono lieta viaggi, chiedo solo di controllare per me che venga sempre utilizzata con il fine per cui l’ho creata, spargere bellezza senza lucro. In realtà in rete se ne possono trovare in varie versioni, ogni volta cambio alcune parole per gioco, ma altre restano fortemente legate al clima attuale: accoglienza, ascolto, condivisione… termini fondamentali nelle relazioni tra gli adulti e tra bambini ed adulti.”

Diari artistici

sara parole belle 4“Il riscontro positivo di questa iniziativa non è solo in questa inaspettata e rapida diffusione di grafiche, ma soprattutto nel benessere che porta a chi partecipa riflettere su queste parole belle. Allora perché non portare avanti questa idea declinandola in uno strumento quotidiano come può essere il diario? Da sempre ne sono appassionata e di recente il mondo dell’art Journaling nord europeo mi ha rapita. Trasformare la Mappa in un calendario di diari mirati da curare mensilmente, sta offrendo anche a me una maggiore disciplina nel proseguire ricerche e curare questo impegno di bellezza condivisa.”

“Da Gennaio sono partiti i corsi di diari artistici: 12 mesi di parole belle da personalizzare. Abbiamo cominciato con la gratitudine, seguiranno gentilezza, empatia, ascolto, attenzione, condivisione, creatività, resilienza, ottimismo, stupore, fiducia, amore. Ma tutto nella flessibilità, creatività, libertà espressiva di scelta dei materiali e degli strumenti.”

Agli incontri, fissati da due a quattro al mese, chiedo di portare materiale vario: colori, acquerelli, stickers, fotografie, ricordi, poesie. Io ne aggiungo altri più professionali o ricercati, come brush pen per calligrafia, pennini ad inchiostro, timbri, washi tapes, carte particolari, suggestioni. Ognuno, può assemblare la propria pagina di diario che, per dare una idea, ricorda quelli vissuti da adolescenti, nei quali annotavamo molto più dei compiti ma emozioni, sentimenti, citazioni. Allora custodivamo biglietti speciali, carte che ci evocavano un momento particolare, innamoramenti e delusioni, oggi qualche riflessione e cura in più. Quello che allora appariva come la personalizzazione di uno strumento scolastico, era una acerba forma di art journaling. Oggi l’art journaling è una forma di arte che va oltre la funzione semplice del diario custode di racconti ma si dipana in più anime, dal travel journal al nature journal; dal bullet journal al self care journal.”

sara diario 4

“Durante le serate di diario creativo dedichiamo i diari alle parole belle, per recuperare un tempo sano, lento, riflessivo , legandolo ad un atto creativo. Bastano cinque minuti al giorno per recuperare energia positiva, senza timore di giudizio o di errore, ma con attenzione e perseveranza. Ad esempio alla parola gratitudine si può dedicare la pagina del quaderno ad un gesto, un sorriso, un segno che si è ricevuto o donato. E’ più facile realizzare questi momenti che spiegarli in modo astratto. Basta un biglietto di ringraziamento lasciato al tavolino di un bar, il ricordo di un buongiorno speciale, la fotografia di un amico ritrovata in fondo ad un cassetto, una poesia o una semplice stretta di mano per spostare la nostra attenzione dal negativo al positivo. Ciò che solitamente passa inosservato, viene fissato sulla carta permettendo di coglierne appieno il valore lettera dopo lettera, giorno dopo giorno. Immaginate cosa potrebbe produrre in noi la rilettura di un diario che ha colto per mesi la bellezza nascosta, non sarebbe una reazione straordinaria?”

sara diari 5

“Al corso che è appena cominciato hanno partecipato adulti ed un adolescente, ma si può estendere tranquillamente anche ai bambini.  Io punto a coinvolgere molti più adolescenti. Alla scuola primaria,  care amiche insegnanti, già lo stanno utilizzando per valorizzare la gentilezza. Vedremo dove questa mappa di parole belle e questi diari gentili ci porteranno. Per ora sono posti ed incontri meravigliosi e sorridenti.”

In un certo senso, il bello è la dimensione che sta modellando le mie giornate sia nell’ amore verso l’educazione e la natura, sia in quello verso il disegno e la calligrafia. Questa mappa vuole solo sottolineare quanta luminosità vi è ancora nell’animo umano.”

sara 12 mesi“Le parole possono costruire, basta restituire loro il significato denso e intelligente di una lingua ricca come quella italiana. Oggi abbiamo un vocabolario distorto anche a livello istituzionale, dove le parole vengono usate per insultare, vengono storpiate, vengono impoverite. Non dobbiamo abituarci alla rabbia e alla violenza come espressioni di comunicazione, sono la compassione, l’accoglienza, l’ottimismo a darci energia. La gratitudine e la gentilezza ci fanno sentire belli, forti e soprattutto uniti. Quando riconosciamo la bellezza in un filo d’erba, in un piccolo gesto, impariamo a coglierla anche in noi e anche nel prossimo. Tutti abbiamo bisogno di sogni e speranza. Perché non iniziare facendo qualcosa di bello e creativo?”

La traccia volante:  è una frase che ripeto e scrivo costantemente, anche se estrapolata da un contesto più ampio ma per me vuol dire tutto ciò che sento. Da l’Idiota di Dostoewskji, “la bellezza salverà il mondo”.

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