“Ho ringraziato Matteo Corradini: dopo le 11 ore di lettura del Diario, ci siamo tutti chiesti “perchè?” e non c’è alcuna risposta. E’ importante che ci si continui a interrogare su ciò che è stato, soprattutto nel periodo drammatico che stiamo vivendo. C’è chi ha il dubbio, a volte legittimo, che la storia non serva perchè l’uomo continua a ripetere gli errori.”
Il 12 giugno Anna Frank avrebbe compiuto 90 anni: era nata nel 1929 a Francoforte sul Meno. Matteo Corradini, scrittore, ebraista, curatore dell’ultima edizione del Diario, edita dalla Bur nel 2017, ha deciso di festeggiarla con una lettura speciale. Le memoria della ragazza che, attraverso il suo diario, è diventata simbolo della Shoah, per un giorno è passata attraverso le emozioni di 90 voci, riunite nel Campo del Ghetto nuovo di Venezia. Donne, uomini, bambini, anziani: ognuno ha letto una pagina di quella testimonianza unica, capace di interrogare le coscienze nella profonda semplicità delle parole e dei sentimenti che riesce a trasmettere. Una maratona di 11 ore, iniziata a metà mattina dal console olandese in Italia e finita al tramonto da Ottavia Piccolo, presente anche Virginia Gattegno (sopravvissuta ad Auschwitz, deportata da Rodi). Tra i lettori c’era anche Francesca Ferrante, onnivora di libri, con una vera passione, sin da piccola, per la lettura ad alta voce, donata nelle diverse presentazioni di libri nella sua città di adozione, Pesaro. Da qui è partita la mattina del 12 giugno alle 5 verso Venezia per una giornata di emozioni che non si possono dimenticare, ma sono felice abbia deciso di condividere.
La traccia: leggere il diario di Anna Frank nel Ghetto di Venezia
“Qualche anno fa sono andata al festival della letteratura di Mantova. Con una mia amica abbiamo assistito ad un evento nel quale interveniva Matteo Corradini. Era un incontro speciale perchè avrebbe portato e fatto risuonare un clarinetto trovato in un mercatino. Lo strumento era contraddistinto dal marchio della ghianda che apponeva una famiglia di artigiani, rinchiusi nel ghetto di Terezin, di cui si pensava non fosse rimasto nulla. Appena si sono diffuse le prime note, ho percepito le emozioni delle famiglie ebree presenti a cui è arrivata l’evocazione delle loro melodie.”
“Da quel momento ho cominciato a seguire Corradini. Quando ho saputo che a fine maggio sarebbe venuto a Pesaro per la manifestazione Adotta l’autore, ho preso il suo libro La repubblica delle farfalle e sono andata a farmelo firmare alla biblioteca Bobbato. Mentre eravamo lì a discorrere, gli è arrivato un messaggio che ha voluto condividere: la conferma della possibilità di poter organizzare l’evento di lettura del Diario di Anna Frank nella piazza del Ghetto nuovo di Venezia, il 12 giugno, giorno nel quale Anna avrebbe compiuto 90 anni.”
La voglia di partecipare
“Ho subito mandato una mail per chiedere la possibilità di partecipare. Mi hanno risposto che stavano valutando come non deludere nessuno, ma avevano bisogno solo di 90 lettori e avevano ricevuto molte più richieste. Ci avevo rinunciato, quando mi è arrivata la mail: sei stata scelta. Non so quale sia stato il criterio, ma ero felicissima. Dopo poco ci è arrivata una comunicazione di Corradini che ci rassicurava sulla pronuncia di eventuali nomi e indirizzi olandesi: “il console olandese è clemente. Potete anche sbagliare. “
“Avevo riletto da poco il Diario, nella riedizione della Bur, curata proprio da Corradini. La possibilità di assistere nuovamente, in maniera intensa alla crescita di una ragazza con sbalzi tipici dell’adolescenza e picchi di profondità emozionanti, mi aveva colpito molto. La parte che mi è stata assegnata era l’arrivo dell’ottavo inquilino nel nascondiglio: l’elenco delle regole da rispettare per non essere scoperti. Ho sciolto qualche dubbio su alcune pronunce e non vedevo l’ora di leggerlo ad alta voce che è sempre un dono sia per chi lo fa, sia per chi ascolta.”
“Sono partita con il treno alle cinque di mattina, avrei voluto portare con me mia figlia, ma cominciava gli esami di terza media il giorno dopo l’evento. Sono arrivata al Ghetto alle nove e mezzo: già c’erano le autorità e alcuni lettori. La prima pagina l’ha letta nella lingua originale il console olandese, arrivato da Milano: ha ribadito che in Olanda il Diario è un testo fondamentale. A ribadirlo le tre lettrici seguenti. Tre donne che hanno visto da vicino le discriminazioni contro gli ebrei, le violenze e lo sterminio: Lia Finzi, Olga Neerman, Laura Voghera. Il testimone è passato a ragazzi, anziani, bambini. La lettura dei più piccoli colpiva particolarmente.”
Il dono della lettura
“Nonostante fosse un giorno lavorativo e facesse particolarmente caldo, chi passava si fermava ad ascoltare. Ho sentito una ragazza al telefono che ha comunicato ad una sua amica cosa stesse accadendo e che sarebbe rimasta a sentire per un po’.”
“Abbiamo letto per 11 ore. Mi è rimasta una sensazione di incredibile tranquillità. Ci si affanna per tante cose, poi ascolti le voci degli altri e lentamente ti rassereni. Alla tranquillità si abbina lo stupore: come questa ragazzina abbia potuto, in uno spazio di un metro per un metro, continuare a vivere e pensare sempre al futuro. Anna non ha mai dubitato che ce ne fosse uno anche per lei. Solo una ragazza poteva avere questa prospettiva.”
“Alla fine Matteo Corradini ha ringraziato ognuno di noi. Io ho risposto “Grazie a te”. Il pensiero è andato ad una sera di inverno nella quale avevo visto il film tratto dal Diario insieme a mia figlia maggiore. Dopo l’ultima scena, lei, avvolta nelle coperte, piangeva e mi ha detto: “mamma perchè?” La prima domanda da grande per cui non avevo risposta. Ho ringraziato Matteo Corradini: dopo le 11 ore di lettura ci siamo tutti chiesti “perchè?”e non c’è alcuna risposta. E’ importante che ci si continui a interrogare su ciò che è stato, soprattutto nel periodo drammatico che stiamo vivendo. C’è chi ha il dubbio, a volte legittimo, che la storia non serva perchè l’uomo continua a ripetere gli errori.
Intanto nella piazza del Ghetto nuovo eravamo tanti a voler mantenere viva la memoria, 1300 sono state le persone collegate in diretta YouTube. Numeri piccoli, forse, ma necessari.”
“Seguirò Corradini e le sue diverse appassionanti iniziative culturali. Dopo questa esperienza proseguirò a dedicarmi alle letture ad alta voce. Sin da quando sono piccola, tra le mie velleità di attrice, i miei genitori ricordano che intrattenessi declamando le pagine dei liberi. Sono contenta di farlo, continuerò: Non sono ancora riuscita a renderlo un impiego remunerato, ma è un dono che faccio agli altri e a me.”
La traccia volante: “Vedo che il mondo lentamente si trasforma in un deserto, sento più forte il rombo che si avvicina, che ucciderà anche noi, sono partecipe del dolore di milioni di persone, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto tornerà a volgersi al bene, che anche questa durezza spietata finirà e che nel mondo torneranno tranquillità e pace. Nel frattempo devo conservare alti i miei ideali, che forse nei tempi a venire si potranno ancora realizzare.” “Anna Frank, 15 luglio 1944.
Rispondi