Marta contro il caporalato, insieme, mai da sola

“La distanza tra il palco e il pubblico non era solo linguistica e culturale, andava oltre l’ormai consueta sfiducia delle persone verso la politica e le istituzioni: io ero di fronte alla disillusione nei confronti della vita. Davanti a me avevo chi sognava un futuro migliore e si era ritrovato in un incubo senza risveglio. Non è stato facile dire che avremmo dato loro una legge che definisse politiche per farli uscire da quella condizione. “

marta caporali 226 voti favorevoli su 31 ed è diventata legge, nel Lazio, la sfida contro uno dei fenomeni più odiosi che infesta le campagne del nostro paese: il caporalato. La notte del 9 agosto, mentre si consumava l’ultimo atto di un governo nazionale, caratterizzato da politiche di chiusura verso il prossimo, nella sede del Consiglio regionale di via della Pisana, si sono approvate disposizioni in grado di sostenere la battaglia per la dignità di migliaia di donne e uomini, vittime di sfruttamento ((legge regionale contro il caporalato). Nella confusione dei giorni della crisi, in un’estate torrida, si è lasciata una traccia di civiltà fondamentale, anche nel suo percorso, per recuperare la distanza, a volte incolmabile, tra la politica e le persone. Un viaggio in una zona grigia nel quale si è dato voce agli invisibili, creando gli strumenti per attaccare coloro che sembrano intoccabili, imprenditori collusi e criminalità organizzata. Ascolto, recepimento e restituzione: nella Nona commissione regionale, si è dimostrato come, insieme, coinvolgendo soggetti diversi in un lavoro di sistema, si possa raggiungere un risultato per ridare speranza e prospettiva a chi temeva di non averne nemmeno diritto. Con questa premessa, raccontare una legge può diventare appassionante, se a farlo è chi ha vissuto da protagonista tutto l’iter, credendoci sin dall’inizio, come Marta Bonafoni, consigliera regionale, prima firmataria del provvedimento insieme al suo collega Alessandro Capriccioli. Marta, giornalista, cresciuta nelle onde di Radio Popolare, dal 2013 difende la sua idea di politica come sfida condivisa, al secondo mandato nella lista civica per Zingaretti. La sua traccia parte da una convinzione, passa per una festa sikh, prosegue, ma non si conclude, in una notte di ansia che ha trasformato i suoi condizionali nel presente di una legge da far conoscere e monitorare.

La Traccia: la legge regionale contro lo sfruttamento del lavoro irregolare

marta ritratto ok“Ho deciso di occuparmi del tema del caporalato perchè cerco di interpretare il mio ruolo di consigliera regionale in maniera trasversale, mettendo insieme un’idea di mondo e di società che non è nelle singole materie, ma guarda ad un obiettivo condiviso. Contrastare chi sfrutta il lavoro dei braccianti parte dalla denuncia dell’attacco alla dignità delle persone, passando per quella contro la disattenzione da parte delle istituzioni che permettono ciò avvenga. Si avvale della collaborazione degli imprenditori delle aziende sane che chiedono si intervenga per ristabilire la correttezza della filiera e salvare, in questo modo, la terra. Si arriva alla conclusione che le conseguenze potrebbero essere estese a tutti, per la qualità dei prodotti raccolti in un sistema malato che può nuocere la salute dei consumatori.”

Tanti soggetti da ascoltare e coinvolgere

“Per ogni legge, a maggior ragione per una necessaria ad arginare un fenomeno che coinvolge così tanti soggetti, bisogna capire come ogni pezzo della società possa dare il proprio contributo. In questa visione di sistema, il provvedimento che abbiamo seguito nella Commissione Lavoro del Consiglio regionale del Lazio, poteva essere anche affrontato nella commissione politiche sociali o in quella economica.”

marta manifestazione sikh.jpg“E’ stata una esperienza di ascolto continua. A partire dalle richieste che sono arrivate da più parti, soprattutto dalle sigle sindacali, con la FLAI CGIL particolarmente presente, ma anche dalle associazioni antimafia e direttamente da chi è vittima: i lavoratori. Tre anni fa c’è stata una grande manifestazione della comunità sikh, oggetto di sopruso continuo nelle campagna pontina. Hanno trovato il coraggio di alzare la voce.

marta e alessandroAbbiamo cominciato durante la scorsa legislatura, seguendo in commissione antimafia le diverse testimonianze e potendo contare anche sulla preziosa documentazione, raccolta con le sue inchieste, dal giornalista Marco Omizzolo. In questo modo abbiamo unito il testo di Giunta, contenente gli aspetti attuativi, con tutte le sollecitazioni e i contributi raccolti da me e dal collega Alessandro Capriccioli con cui ho condiviso tutto il percorso.”

A partire da un camper

“Un viaggio che ha attraversato i luoghi, tra le persone maggiormente colpite da un fenomeno odioso, proliferato in una zona grigia sempre più estesa. Proprio dalle terre toccate dalla gestione connivente di mafie e imprese colluse, è partita la prima idea concreta da cui ha preso l’avvio il progetto della legge. Le associazioni che operavano nel territorio e lo stesso Omizzolo, ci hanno illustrato l’efficacia di un progetto, finanziato dalla Regione con i fondi europei, legato al Bando Inclusione sociale e solidarietà: consisteva in un camper posizionato laddove si trova la comunità sikh ( oltre loro è bene precisare che nei campi sono sfruttati anche uomini e donne africane e italiani). Gli operatori impiegati si occupavano di fare mediazione culturale e linguistica. Leggevano la busta paga ai braccianti, fornivano indicazioni sui servizi sociali del comune di riferimento.”

marta caporalato

“E’ difficile che le vittime della tratta, considerandosi prive di diritti, pensino di poter accedere a servizi messi a disposizione per tutta la comunità, anche qualora ne abbiano un’idea, non sono in grado di capire come fare per poterne usufruire. L’intervento del camper e degli operatori aveva iniziato a fornire loro questa opportunità, c’era quindi la preoccupazione che il progetto, essendo legato ad un bando con una scadenza, finendo, lasciasse ancora più disorientate le persone. Ci siamo attivati allora affinché quanto fatto si strutturasse insieme ad altri aspetti fondamentali per contrastare le condizioni nelle quali si trovano tante, troppe persone nella nostra regione. Abbiamo ascoltato e coinvolto nei tavoli anche diversi amministratori della provincia.”

Su un palco colorato ma distante

“Lungo una strada che pensavamo di conoscere, ma non così a fondo, abbiamo incontrato storie drammatiche di chi è arrivato nel nostro paese, scappando dal proprio e ritrovandosi, in un altro inferno. Invisibili che animano interi comuni della nostra regione. A metà del nostro percorso, a Borgo Hermada, abbiamo partecipato alla festa tradizionale della comunità sikh. In mezzo alle architetture fasciste, eravamo circondati dai colori delle famiglie, bambini e soprattutto uomini con il turbante e altri simboli tradizionali ( nella legge abbiamo provato ad intervenire anche per aiutare le donne e ribadire i loro diritti, affossati anche da una cultura di origine complessa).

marta copertina

“Sul palco, seppure inebriata da una atmosfera così insolita, ho percepito una sensazione che non avevo mai provato. La distanza tra il palco e il pubblico non era solo linguistica e culturale, andava oltre l’ormai consueta sfiducia delle persone verso la politica e le istituzioni: io ero di fronte alla disillusione nei confronti della vita. Davanti a me avevo chi sognava un futuro migliore e si era ritrovato in un incubo senza risveglio. Non è stato facile dire che avremmo dato loro una legge che definisse politiche per farli uscire da quella condizione.”

“Fino all’ultimo, infatti, ho temuto potesse saltare. Abbiamo approvato la legge il 9 agosto, durante la notte, preceduta dal giorno nel quale Salvini aveva dichiarato la sua sfiducia al governo. I rappresentanti del centro destra nel Consiglio hanno messo in atto qualsiasi tipo di ostruzionismo e manifestazione che facesse capire il disinteresse totale per la materia e non solo, la loro certezza che avevamo i minuti contati: una volta arrivati al governo da soli, il caporalato sarebbe stato proprio l’ultimo dei pensieri.”

Una vittoria da difendere insieme

marta votazione

“Alle 4 di mattina è arrivato il voto favorevole. Dopo aver usato per mesi il condizionale nelle comunicazioni con cui, sia io, sia il mio staff, abbiamo aggiornato costantemente coloro con i quali abbiamo portato avanti il lavoro, abbiamo potuto usare un indicativo netto: ce l’abbiamo fatta! Il messaggio via whatsapp è partito subito, la mail, un po’ più istituzionale, il giorno dopo.

“Siamo stati coraggiosi nel proporre una legge regionale, basata sul quella nazionale, con un impianto completo che prevede diversi settori di intervento e monitoraggi continui. Abbiamo previsto anche la collaborazione con le Università per il calcolo dell’indice di congruità che è un indicatore fondamentale per capire, dall’equilibrio tra quanto viene prodotto e il lavoro denunciato, se si stia sfruttando la manodopera.”

“Abbiamo recepito la legge 199 del 2016 che affronta maggiormente l’aspetto repressivo, puntando sulle prerogative regionali, quindi la prevenzione. Dalla inclusione abitativa alla questione dei trasporti, ci sono dei segnali da tenere sotto controllo e sui quali intervenire per salvaguardare la dignità e la vita delle persone ( nel silenzio, sulla Pontina vengono investiti quasi tutti i giorni lavoratori che vanno al campo in bici senza nessuna tutela). Abbiamo affrontato la questione del welfare, mettendo insieme i centri per l’impiego e il terzo settore.”

marta braccianti in bici.jpg

“Sono stati attivati, così come avevamo previsto nel lavoro di ascolto e di preparazione della legge, tutti i soggetti coinvolti, senza dimenticare la grande distribuzione, anello fondamentale della catena, che verrà coinvolta in campagne di sensibilizzazione. Su questo punto è stato di fondamentale ispirazione il grande lavoro di inchiesta dell’associazione “Terra!”.

marta terra campagna“Abbiamo deciso di far leva sui soldi, si può accedere ai fondi regionali o si possono perdere finanziamenti se non si rispettano delle regole che consentiranno di stilare una white list di aziende virtuose con delle premialità previste.”

“Ora dobbiamo far conoscere bene tutto quanto è contenuto nella legge. Subito dopo l’approvazione c’è stata la pausa estiva, quindi stiamo iniziando ora ad andare a presentare le diverse disposizioni nei tanti luoghi in cui ci stanno chiamando per farlo. marta marco omizzoloMi ha colpito da subito l’entusiasmo trasversale che ha accolto la notizia dell’approvazione. Soprattutto mi ha commosso la reazione di Marco Omizzolo, minacciato per le sue inchieste, si è sentito felice e rafforzato nel suo lavoro: è il senso profondo di una legge che va ad erodere la distanza tra le persone e la politica. Abbiamo trovato un modo per entrare e colpire in quella zona grigia nella quale criminalità organizzata e imprenditoria collaborano ai danni di lavoratori, consumatori e salute della terra. Per questo sarà fondamentale seguire e monitorare affinchè ogni passaggio venga rispettato e utilizzato.”

La traccia volante: Mai da sola. Mi sono formata in una radio, radio popolare, che ha fatto dello stare insieme una ragione di vita e di militanza. Da soli è più difficile e insufficiente. Mai da sola, invece, è più bello e fa arrivare al risultato con soddisfazione.

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