“In questi giorni pensavo a cosa si potesse fare per alleviare lo stress di chi sta combattendo il coronavirus nella zona rossa (costretti a rimanere in casa per settimane). Da qui l’idea, condivisa con i nostri autori, di regalare un libro in formato digitale dal nostro catalogo.”
La cultura ai tempi del coronavirus passa anche attraverso un’idea che riesce a superare i giusti timori del settore, per rivolgersi a chi sta maggiormente patendo le conseguenze del contenimento del contagio: i residenti dei comuni focolaio del virus, da quasi due settimane costretti in casa. L’ha avuta l’editore umbro Jean Luc Bertoni: ha messo a disposizione, gratuitamente, i 300 titoli del catalogo, in versione digitale a coloro che ne faranno richiesta dalla zona rossa. Basta andare nel sito www.bertonieditore.com o mandare una mail a j.bertoni@outlook.it con nome, cognome e libro scelto. Il racconto di quanto sta avvenendo dalle parole dell’editore è una conferma del valore terapeutico della lettura e soprattutto della necessità di sentirsi parte di una comunità, ognuno con il proprio ruolo, pronti a incitare, anche attraverso le parole, a farsi Forza. Così come ripeteva la nonna Consilia a Jean Luc Bertoni.
La traccia: i libri per superare la solitudine.
“Parlavo con la mia compagna e ci chiedevamo come si potesse stare vicino alle persone chiuse in casa, in particolare nella zona rossa, delimitata anche militarmente per evitare la diffusione del contagio. Abbiamo pensato alla versione digitale dei nostri libri, ma eticamente mi stonava l’idea di promuoverne la vendita. Mi è servito giusto qualche giorno per capire tecnicamente come fare ed è partita l’idea: regalare i testi a chiunque, residente nei comuni coinvolti, ne facesse richiesta.
La mattina di martedì ho mandato un messaggio nella chat degli autori ( alcuni sono residenti nelle zone limitrofe alla rossa) per chiedere cosa ne pensassero: il 90 % mi ha risposto, aderendo subito con entusiasmo. Il pomeriggio mi sono dedicato alla promozione e diffusione dell’iniziativa. Ho scritto una PEC ai comuni coinvolti, pubblicato un post nei canali social e fatto girare un comunicato stampa.
La lettura è a tutti gli effetti una terapia, ne conosco gli effetti benefici, ma non mi aspettavo una risposta così forte. Siamo partiti da solo due giorni e già abbiamo inviato oltre 100 e – book. Ci stanno scrivendo delle mail commoventi insieme alla richiesta del libro, colpiti dal primo gesto di solidarietà legato alla cultura come intrattenimento, non in senso didattico. In questi momenti la peggiore nemica di chi è in casa, non è solo la paura, ma anche la solitudine: la nostra viene considerata come una manifestazione di vicinanza che va oltre i bisogni contingenti, guardando a quelli dell’anima.”
“Finora la scelta dei testi è molto varia come lo è il nostro catalogo: va dal romanzo “Il rubino intenso dei segreti” di Viviana Picchiarelli del genere women’s fiction a quello storico di “Esercito senza divisa” di Alessandro Tognetti fino al thriller. Sono contento che siano arrivate anche richieste di libri per bambini da genitori che vogliono utilizzarli per far trascorrere dei momenti diversi ai propri figli, proprio leggendo le nostre storie.
Noi abbiamo 300 titoli a disposizione, ho chiesto ad altri colleghi editori di aderire: sto aspettando le loro risposte. Parto dal concetto semplice che da una situazione così difficile, come quella che stiamo vivendo in questo momento, bisogna saper cogliere gli aspetti positivi. Passata la parte più drammatica di questo periodo resterà l’evidenza, anche per il settore culturale, della necessità di usare sempre più gli strumenti innovativi a nostra disposizione, quindi il digitale. Ho scritto anche agli organizzatori della Mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinale per domandare loro di offrire una visita virtuale ai cittadini della zona rossa. Credo che anche le presentazioni dei libri, che in tutto il territorio nazionale, seguendo l’ultima ordinanza emessa stanno saltando, si potrebbero organizzare online.”
Manca il contatto fisico che è fondamentale, lo so, ma c’è la forza delle parole.
Quando leggiamo, capita già di sentire l’autore vicino grazie alle emozioni che quanto scritto sa trasmettere. Non nego le difficoltà che già stavamo vivendo, in questo caso forse essere una piccola casa editrice ci sta paradossalmente tutelando, rispetto alle perdite che avranno le medie, grandi. Per questo reputo che sia necessaria, non solo passata questa crisi, l’incentivazione di ogni misura atta a promuovere l’importanza della lettura, a partire dalla difesa e dal rilancio delle librerie che sono presidi di civiltà.”
“Il benessere fisico che si trae dal leggere, evocato nei messaggi che ci stanno mandando i lettori dei comuni a cui abbiamo rivolto l’iniziativa, è una certezza che muove il nostro lavoro già da alcuni anni. Dal 2017 abbiamo iniziato a collaborare con le scuole con una edizione specifica a loro dedicata: abbiamo già realizzato 20 pubblicazioni e parallelamente abbiamo lanciato Bertoni Junior. Vogliamo lavorarci sempre di più perché da qui si deve partire: dai più piccoli. Fare l’editore è il lavoro più bello del mondo: si pubblica il pensiero degli altri, quando però si riesce a far sorridere un bambino si raggiunge il successo più importante.
Da questa esperienza sto quindi raccogliendo conferme: la necessità di stare vicini a chi ne ha bisogno attraverso gesti piccoli ma significativi e la nostra missione editoriale, ossia diffondere gli effetti positivi della lettura.
La casa editrice è nata legata alla poesia, al festival che organizzavo a Cortona: invitavamo poeti prestigiosi che arrivavano da ogni parte del mondo e abbiamo deciso di pubblicarne i testi. A cambiare il nostro destino è stato però un libro “Tu con me”, la storia vera di una ragazza di Foligno contro il tumore che l’aveva colpita. Da lì ho deciso di ampliare le nostre prospettive anche a titoli di narrativa e saggistica. Il libro permette di rompere la solitudine che è in ognuno di noi. Si possono superare i muri, le chiusure delle strade militarizzate, perché il pensiero non ha confini. Questa esperienza mi sta dando uno stimolo ulteriore a migliorare i nostri prodotti che devono crescere per raggiungere i lettori che rimangono il nostro bene primario.”
La traccia volante: Forza! E’ quello che mi ripeteva sempre mia nonna Consilia con cui ho vissuto dai 10 ai 18 anni. Lei che aveva vissuto tanti periodi difficili, non ha mai smesso di crederci e di incitarmi a fare lo stesso.
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