“Sono in tanti che stanno a casa, ma non possono più permettersi nemmeno un pacco di pasta. Con la busta sospesa, cerchiamo di fare la spesa e portarla a chi non ce la fa e si vergogna a chiedere. Dai negozi di zona alle case popolari, in sicurezza e senza chiedere un euro.”
La solidarietà parte dal basso, nell’attesa che i provvedimenti, decisi dalle istituzioni, diventino efficaci per tutti. Un aiuto senza che venga nemmeno chiesto: una busta di spesa necessaria, nel momento in cui non si hanno le possibilità di comprarla, arriva a casa con un sorriso dietro la mascherina. La riempiono i cittadini del quartiere Monteverde nei negozi di zona e la recapita la rete creata da Gabriele Longo, in arte Omo Magno, super eroe metropolitano. Ex guardia giurata, disoccupato in attesa di sapere se potrà accedere al reddito di cittadinanza, chiesto poco prima che scoppiasse la pandemia, ha deciso, anche questa volta, di darsi da fare per coloro che sa essere in gravi difficoltà. La sua busta sospesa, iniziativa partita solo da un giorno, già si sta allargando ad altre zone della città con l’aiuto di Radio Centro Suono Sport e dei taxisti. Per Omo Magno che ha iniziato le sue avventure dalla pulizia collettiva del Gianicolo nell’estate del 2018, questa è l’ennesima conferma che si può fare qualcosa di concreto per gli altri, anche con poco, ma in maniera concreta, contando sulla fiducia e il rispetto delle regole. Per andare a fare la spesa si indossano mascherine e guanti; ci si divide nel territorio per non superare i 200 metri consentiti e si rispettano le distanze con i destinatari di cui si conoscono le reali condizioni di indigenza.
La traccia: la spesa per chi sta a casa e in difficoltà
“Sono nato a Trastevere 45 anni fa: amo la mia Roma. Un giorno di fine agosto del 2018, giravo con mia moglie e mia figlia per il Gianicolo. Ci siamo resi conto del degrado che dominava anche in una delle parti più rinomate della città. Ho messo un annuncio sul mio profilo di Facebook per chiedere di andare insieme a pulire. Da allora ho iniziato a dedicarmi a questo obiettivo quotidianamente: il recupero e la difesa del decoro, dal Gianicolo alle vie di Monteverde, dove abito. Sono stato chiamato nelle scuole per raccontare anche ai bambini l’importanza del nostro impegno e soprattutto mostrando quello che potessero fare anche loro. Per coinvolgerli ho usato il disegno, sono abbastanza bravo con la matita, ed è nato il personaggio di Omo Magno. Si è creata così la banda con super poteri che altro non sono che il richiamo al senso civico: rigiriamo i cassonetti messi male; fermiamo gli operatori dell’Ama per pulire insieme a noi dove rimane lo sporco; spieghiamo ai negozianti (già magnetizzati con l’adesivo magno) come contribuire, facendo le segnalazioni all’Ama, piegando bene i cartoni e pulendo il loro spazio di marciapiede. Il gruppo si è allargato: dalla signora che porta giù il thermos del caffé mentre buttiamo i sacchetti nei secchioni vuoti, a chi ci chiama dalla finestra, applaude e ringrazia, chi fa le foto e vuole gli adesivi.”
“Siamo tanti e ci occupiamo anche di altre piccole emergenze del quartiere, guadagnandoci la fiducia di coloro che sanno che non abbiamo nessun tornaconto personale da quanto facciamo. Per questo quando ho cominciato a capire le altre conseguenze di questa terribile situazione che stiamo vivendo, ho deciso di mettere in campo la banda per un altro obiettivo: aiutare i tanti che so non hanno più lavoro, oppure si vergognano di chiedere a genitori o ai figli, una mano, e rimangono, sì in casa, ma senza mangiare.
“L’idea mi è venuta dal caffè sospeso di Napoli: ho pensato di trasformarlo in una busta da far tenere aperta ai negozianti che conosco, di cui mi fido e che hanno bisogno loro stessi di un aiuto per riprendere l’attività. A riempirla ci pensano i cittadini che, attraverso la nostra pagina Facebook, ma anche con il supporto di Centro Suono Sport, vengono informati e possono lasciare alcuni prodotti che verranno recapitati a chi non si può permettere di comprarli. Non chiedo bonifici o soldi direttamente, basta solo questo gesto. Abbiamo cominciato con Alimentò a via Di Donato, di cui conosco bene la proprietaria, ma sono già diverse le attività che si sono offerte. Non è facile organizzare la consegna. La prima l’ho assegnata ad un ragazzo che abita vicino all’alimentari e anche ai destinatari.”
“Non vogliamo infrangere le regole della sicurezza, ora con l’offerta dei taxisti del 6645 che hanno deciso di entrare nell’iniziativa potremmo raggiungere più persone e forse coinvolgere anche i supermercati della zona. I destinatari li conosciamo: chi vive il quartiere come facciamo noi, sa chi ha perso il lavoro, chi si arrangia, quali sono gli anziani soli e ora, in queste condizioni, ha veramente bisogno di un pacco di pasta, ma si vergogna a chiedere. Le prime buste stanno arrivando senza che sia stata fatta nemmeno una telefonata, a sorpresa. Intanto i messaggi alla pagina Facebook sono tanti: li controllerò e cercheremo di non lasciare nessuno senza risposta. Darò priorità dove so che ci sono bambini e che realmente mancano le condizioni minime per garantirsi un pasto. Sembra assurdo, ma non sono poche soprattutto nelle case popolari.”
“Non ho lavoro, ma sono fortunato: ho la casa, una famiglia, per cui non mi farò problemi ad anticipare se sarà necessario. L’ ho fatto ieri mattina che sono andato all’alba a comprare frutta e verdura. Come al solito la macchina della solidarietà si è messa in moto subito alla grande: la gente si fida di me. Le buste si riempiono, a turno arriveremo in tutti i negozi che stanno aderendo, l’importante è coordinarsi per non fare scadere la roba. E’ evidente che sia un supporto momentaneo, per aiutare chi adesso non può aspettare, ma non ci sostituiamo a quello che devono mettere in campo al più presto le istituzioni per delle soluzioni che sostengano le famiglie e i singoli in difficoltà in maniera duratura. Il nostro è un intervento temporaneo non deve diventare un metodo riconosciuto. Omo Magno e la sua banda ci sono, come sempre, per fare quello che si può e superare insieme pure quest’altra avventura.”
La traccia volante: Faccio le cose con il cuore.
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